Carlo Goldoni
Il campiello

ATTO PRIMO

Scena Terza. Gasparina sul poggiuolo, poi il Cavaliere

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Scena Terza. Gasparina sul poggiuolo, poi il Cavaliere

 

GASPARINA Ancuo una zornada cuzì bela,

Che proprio me vien voggia

D'andarme a devertir;

Ma zior barba con mi nol vol vegnir.

Zia malignazo i libri!

Zempre zempre ztudiar!

Ze almanco me vegnizze

Una bona occazion da maridar!

Quel zior, che l'altro zorno

vegnudo a alozar a zta locanda,

Ogni volta, che el pazza, el me zaluda;

Ma no ze za chi el zia. Oh, vèlo qua,

Dazzeno in verità.

CAVALIERE (vien passeggiando con qualche affettazione, e avvicinandosi alla casa di Gasparina, la saluta)

GASPARINA (gli fa una riverenza)

CAVALIERE (cammina un poco, poi torna a salutarla)

GASPARINA (repplica una riverenza)

CAVALIERE (gira un poco, poi le fa un baciamano ridente)

GASPARINA (corrisponde con un baciamano grazioso)

CAVALIERE (s'incammina verso la locanda, poi torna indietro mostrando di volerle parlare; poi si pente, le fa una riverenza e torna verso la locanda. Sulla porta si ferma, e le fa un baciamano, ed entra)

GASPARINA Oh ghe dago in tel genio.

Ze vede, che el cotto.

Ze con mi el fa dazzeno;

Zte zporche, che qua

Oh quanta invidia, che le gh'averà!

 

 


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