Carlo Goldoni
Il conte Chicchera

ATTO PRIMO

SCENA TREDICESIMA Cavallina e detta

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SCENA TREDICESIMA


Cavallina e detta.


CAV.

Oh signora padrona, in avvenire

Vuò che mi rispettiate.

MAD.

Per qual ragion?

CAV.

Sappiate,

Che il signor conte Chicchera garbato

È delle mie bellezze innamorato.

MAD.

Davver?

CAV.

Ve lo protesto:

Ho riso più d’un poco,

E di lui, come va, mi presi gioco.

MAD.

Ho piacer di saperlo. Quando viene,

Mi voglio divertir. Ma tu in avanti

Principia a disprezzarlo,

Ed uniamoci insieme a disperarlo.

CAV.

Sì, sì, già non ci penso,

E per svelarvi il cuore,

Amo, più del padrone, il servitore.

MAD.

Guarda chi è. (accenna lanticamera)

CAV.

Sì, signora. (parte)

MAD.

Che ritorni da me non vedo l’ora.





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