Carlo Goldoni
Il contrattempo

ATTO SECONDO

SCENA DICIOTTESIMA

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SCENA DICIOTTESIMA

 

Pantalone e Florindo

 

FLOR. Tornerò, se ha da fare. (di dentro)

PANT. No, no, la resta servida. Squasi, squasi, se el la volesse, ghe la daria; ma no gh'ho cuor de farlo.

FLOR. Perdoni, signor Pantalone, se gli sono importuno. (esce)

PANT. La perdona ella, se l'ho fatta aspettar.

FLOR. Son qui per un affare curioso.

PANT. La diga pur, che l'ascolto.

FLOR. Questa mattina voi avete detto di non volermi concedere la vostra figliuola in isposa, perché ella è destinata per un ritiro, e non ha inclinazione per il matrimonio, non è la verità?

PANT. Sior sì, xe vero.

FLOR. Ed io, con vostra buona grazia, ho saputo che ella è dispostissima a maritarsi, e non vede l'ora di farlo.

PANT. Chi v'ha dito sta cossa?

FLOR. L'ha detto alla servitù di casa, e l'hanno già pubblicato.

PANT. No, sior. Mia fia no xe in stato...

 

 

 


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