Carlo Goldoni
La dama prudente

ATTO SECONDO

SCENA SECONDA

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA SECONDA

 

Il paggio e detti.

 

PAGG. Signora, un servitore del marchese Ernesto...

ROB. (Ecco il mio tormento). (da sé)

EUL. Che vuole?

PAGG. Ha da presentarle un regalo.

ROB. (Un regalo!) (da sé) Un regalo?

EUL. Digli che lo ringrazio, che io non ricevo regali.

ROB. Aspetta. Veramente non anderebbe ricevuto; ma che dirà il Marchese, col quale siamo amici di tanti anni? Che dirà, se vien ricusato il di lui regalo? Dirà una delle due: o che voi non sapete le convenienze, o che io sono diventato geloso.

EUL. L’amicizia che egli ha con voi, non l’ha con me. Se lo rifiuto io, il torto non lo riceve da voi. Di me lasciate che egli giudichi come vuole.

ROB. No, donna Eularia, non voglio che né io, né voi facciamo una cattiva figura. Vediamo che regalo è. Fa che passi il servitore. (il Paggio parte)

EUL. (Se sapesse tutto, non accetterebbe i regali). (da sé)

ROB. (Io assolutamente non mi voglio render ridicolo). (da sé)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License