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DOR. |
Un po' più di rispetto e civiltà. (affettando gravità) |
Che vuol dire? |
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DOR. |
Vuol dir ch'io son chi sono. |
Oh, questa sì è bellissima! |
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DOR. |
E mi viene un pochin dell'illustrissima. |
Buono! da quando in qua |
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DOR. |
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Io? |
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DOR. |
Chi dunque ha piantato |
E per tali vi crede? |
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DOR. |
Avrebbe forse D'aver difficoltà? Vi par che nobiltà non abbia in volto? So favellare anch'io con labbro sciolto. E so come si fa, |
DOR. |
Si può saper com'è? |
Qui v'è un imbroglio. Don Poppone senz'altro ha equivocato; |
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DOR. |
O fettuccia, o cordella, o stringa, o spago, |
Ci perderete poi. |
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DOR. |
Perché? |
So io Che, per consiglio mio, Ora non lo farà Per soggezione della nobiltà. |
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DOR. |
Per un regalo poi, Se avesse tal idea, |
Procurate d'averlo |
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DOR. |
A voi la vostra parte Riserbata sarà. |
Da voi non voglio Per parte mia che una benigna occhiata.
Voi mi guardate un po', Sarà per me un tesoro «Di te pietade avrò», Sarò, mio ben, felice, Ma non crediate già... Di quel che aver si può. (parte) |