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DOR. |
Dunque sperar possiamo |
DOR. |
Cosa volete far? Chi è morto, morto. |
DOR. |
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DOR. |
Anch'io, quando rammento Mia madre che per voi ho abbandonata, Son tutta appassionata, Ma mi consolo al mio Giannino appresso, E dovreste per me fare lo stesso.
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Che tanto buono fu! E non lo vedrò più. (Mentre Giannino canta ciò con mestizia, Dorina l'ascolta un poco, e poi bel bello s'allontana, e va a sedere sopra un'altra sedia) |
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DOR. |
Vuol tanto bene a me! Ed io l'ho abbandonata; E non la vedrò, oimè. (Giannino, sentendo che Dorina si lamenta, s'alza, s'accosta, ed ella seguita. Egli si allontana un poco; ed ella s'alza, e si vanno bel bello accostando) |
DOR. |
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Che tanto buono fu. |
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DOR. |
Vuol tanto bene a me. |
DOR. |
Più non la vedo, oimè. |
DOR. |
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a due |
Ed io cosa farò? |
DOR. |
È morta mia madre. (mostrando di scacciarlo) |
Ed io piangerò. |
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DOR. |
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È morto mio padre. (mostrando di scacciarla) |
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DOR. |
Ed io creperò. |
a due |
Crepare perché? Mi puoi consolar. |
Tu sarai la mia mammina. |
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DOR. |
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DOR. |
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a due |
Non più dolore, Non più timore, Non più tormenti S'han da provar. |