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SCENA PRIMA
ROS. Sì, Brighella, voglio appagarvi. La bontà che avete avuta per me, la vostra fedeltà e il debito ch'io vi professo, m'obbligano a darvi questa soddisfazione. Sono pronta a svelarvi l'esser mio, e per qual cagione mi sia dalla mia patria involata.
BRIGH. Veramente son stà un omo troppo facile a introdurve per serva qua in casa dei mii padroni, senza prima saver chi fussi. M'ha piasso la vostra idea e ho volesto crederve, tanto più che ve sè impegnada de dirme tutto. Ve prego mo no ingannarme, e più tosto che dirme qualche filastrocca, seguitè a taser, che me contento.
ROS. No, no, dirovvi la verità, non temete. Sappiate ch'io sono della città di Pavia, città celebre per il famoso studio di quella Università, che gareggia colle principali di Europa. Mio padre serve per bracciere a una dama di quella città, e mia madre serve di lavandaia uno di que' Collegi. Io pure mi esercitava nell'inamidare le camicie dei collegiali, ed appunto da ciò ebbero origine le mie sventure. Sapete che gli scolari del Collegio in Pavia hanno la libertà di girare, col pretesto di portarsi a' pubblici studi. Ora vi dirò che uno di quelli in casa mia s'introdusse. Mi piacque il bel volto e l'aspetto di lui; ma più mi sorprese il suo bello spirito: onde poco tardai a innamorarmi di esso perdutamente; egli, secondo l'uso degli scolari, si prevalse della mia debolezza, si rese padrone del mio cuore, e di tutta me stessa. Finalmente, dopo un anno di reciproche tenerezze, cominciò a raffreddarsi l'infedele, e rallentando le visite, cambiò in complimenti gli affetti, e a poco a poco da me e dalla mia casa interamente si tolse. Considerate, Brighella, qual fosse allora il mio dolore, pensate alle smanie del tradito mio cuore: piansi, sospirai, e quasi quasi alla disperazione mi diedi.
BRIGH. Poverina! (La me fa compassion!) (da sé) Ma perché vegnir via? Perché scappar?
ROS. Il giovine, terminati gli studi, partì senza nemmeno darmi un addio. Passò egli a Milano per vedere quella metropoli, prima di ritornare alla patria, ed io, risoluta di volerlo perseguitare sino alla morte, qui venni a prevenire il suo arrivo.
BRIGH. Donca sto vostro amante l'è bolognese?
ROS. Non solo è bolognese. Maravigliatevi, o Brighella; egli è di questa casa, in cui siamo; è figlio del signor Dottore, già vostro ed ora anche mio padrone.
BRIGH. Come? El sior Florindo?
ROS. Appunto: Florindo è colui che mi ha ingratamente tradita.
BRIGH. Ma el se attende a momenti.
ROS. Venga egli pure; vedrà se saprò vendicarmi.
BRIGH. Per che causa vegnir mo giusto a servir in sta casa? V'ho pur proposto dei altri loghi; perché aveu volesto servir l'istessi vostri nemici?
ROS. Appunto per vendicarmi di Florindo; e se non giungo a possederlo, voglio almeno precipitarlo.
BRIGH. Ma come spereu de poderlo far?
ROS. Io praticando Florindo ed alcuni altri scolari, ed esercitando la mia inclinazione per le lettere, sono arrivata a saper tanto che supera il femminile costume. Ho apprese varie scienze; ma più utilmente ancora ho appresa la facoltà di sapermi uniformare a tutti i caratteri delle persone. Il Dottore mi vede volentieri, e se giungo a farlo innamorare di me, ho il modo di vendicarmi di Florindo. Tenterò ancora di rendermi affezionato il signor Ottavio, figlio primogenito del signor Dottore, benché ammogliato, perché può giovare al disegno. Così farò delle padrone di casa, e di quanti praticano in essa; seconderò le loro inclinazioni, e tutti obbligati alla mia maniera di vivere, m'assisteranno per compiere le mie vendette. Brighella avrà appresso di me tutto il merito, e vi giuro che non lascierò veruna occasione per ricompensarvi.
BRIGH. Mi no so cossa dir, avè rason. Sè offesa nell'onor che xe la cosa più delicata, e el tesoro più prezioso d'una donna da ben. Per mi sarò sempre in vostra assistenza. Disponè de mi, come volè. Permetteme anca che ve diga che ve voggio ben, e che se no ve riuscisse de conseguir el sior Florindo, Brighella sarà tutto per vu.
ROS. Accetto con tal condizione l'offerta. Brighella ha un non so che, che mi piace. Ma viene la signora Diana, figlia del signor Dottore. Con essa comincio la mia lezione; lasciatemi in libertà.
BRIGH. Non occorre altro, se semo intesi. (Fortuna, aiuteme; questo l'è un colombin sotto banca)1. (parte)