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Baldissera, un NOTARO e detto.
BAL.
Venga, signor notaro. (Oh, Valentina è qui?)
FEL.
NOT.
Son io, signora sì.
BAL.
(Come far?) (a Felicita)
FEL.
(State cheto). (a Baldissera) Senti, sorella mia,
Se mi ho preso un arbitrio, non mi dir villania.
Sentendo che sposarlo non ti saria discaro,
Ho detto a Baldissera che venga col notaro.
VAL.
Ma quando glielo diceste?
FEL.
Or ora:
Dopo che sono andata a chiamar la signora.
VAL.
Che dice Baldissera?
FEL.
Venga, signor notaro, a fare un istrumento,
Un contratto di nozze fra questi che son qui.
Vogliono maritarsi. È ver? non è così? (ai due)
BAL.
VAL.
Per me son contentissima.
FEL.
Scriva, scriva; s'accomodi vossignoria illustrissima. (al Notaro)
NOT.
(Siede, e si mette a scrivere)
VAL.
Eccomi, son da lei.
NOT.
Ditemi quel ch'io devo rogar negli atti miei. (Valentina parla pian piano al Notaro, il quale va scrivendo)
FEL.
(Che dite, Baldissera? Son donna di talento?
Merto i trecento scudi? Ne voglio quattrocento). (piano a Baldissera)
BAL.
(Tutto quel che vi piace). (piano a Felicita)
FEL.
Che a bevere e a mangiare in casa resterete).
BAL.
(Meglio; ma come il vecchio non sarà poi geloso?)
FEL.
(Egli che mio vi crede...)
NOT.
Venga da me lo sposo.
BAL.
(Va vicino al Notaro, mostrando il suo sentimento)
VAL.
Mi tremano le gambe, quando ci penso su. (a Felicita)
FEL.
Quando la cosa è fatta, non ci si pensa più.
VAL.
Se il vecchio ci scoprisse, sarebbe un precipizio.
FEL.
VAL.
Col marito vicino finger d'esser fanciulla
È una cosa difficile.
FEL.
È una cosa da nulla.
VAL.
Solamente in pensarlo sento strapparmi il cuore.
FEL.
Che diavol! col marito vuoi star da tutte l'ore?
Se non vuoi perder tutto, qualcosa hai da soffrire.
VAL.
Ma nasceran dei casi che mi faran scoprire.