Carlo Goldoni
L'erede fortunata

ATTO PRIMO

SCENA OTTAVA

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA OTTAVA

 

Beatrice che ascolta, e detti.

 

LEL. Potrebbe morire.

FIAMM. E se morisse la vostra signora consorte, che sarebbe perciò?

LEL. Sposar vorrei la mia adoratissima Fiammetta.

BEAT. Può essere che voi crepiate prima di me; e che io abbia la consolazione di vedermi libera da un così cattivo marito.

LEL. (Il diavolo ce l’ha portata). (da sé)

FIAMM. (Ora sto fresca). (da sé)

BEAT. E tu, impertinente, sfacciata, levati dalla mia presenza, e preparati andar fuori di questa casa.

FIAMM. Signora padrona, compatisco la vostra collera, ma io non la merito. Che il vostro marito mi perseguiti colle sue leggerezze, non è colpa mia. Correggete lui, e non rimproverate me; e se volete ch’egli vi ami più e vi tratti meglio, tormentatelo meno. (parte)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License