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Le dise ben le donne. Gran omeni che semo! Se una donna ne manca un attimo, un momento, Se cria, se dise roba, se fa ressentimento, |
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Io non son stato il primo. Ragione ho sufficiente Di staccarmi da lei. |
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Conte, da quel che son |
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Sì ben, tra de nu tre. |
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Ma poi non lo farebbe. |
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No l'al faria? Perché? |
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Questo per un amante. |
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Finor qualunque donna costretta a distaccarsi, |
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E questa la se umilia, questa sa far de più De tutte le altre donne. |
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Mi ha mandato a chiamar madama commissaria. |
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E vorressi lassar per sto pettegolezzo |
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Per dirvi quel ch'io penso, da amico confidente, Dal cuor di donna Bianca son tocco internamente. Ma ora s'io venissi a ragionar con lei, La sentirei a piangere, e mi rattristerei. Fate così: trovato, dite, che non mi avete; Ditele che sperate, che alfin mi conoscete, Che son un che si placa, quando un amico parla, Cercate a poco a poco la via di consolarla. Quando sarà calmata, verrò più volentieri. Vedrem se son costanti frattanto i suoi pensieri. Non dico ch'io pretenda ch'ella perdon mi chieda, Ma dite che non pianga, che taccia e che mi creda. Intanto da madama vo a trattenermi un poco: Non vado per amore, vadovi sol per gioco. Vado, perché la visita è da madama attesa. Se nol sa, donna Bianca non può chiamarsi offesa. Non fo che a me scemare la noia di quel pianto. Finché voi la placate, vo a divertirmi intanto. Quando si può un momento aver di quiete al mondo, S'ha da lasciar per piangere? Signor no, vi rispondo. Io sono un galantuomo, farò quanto vi dico; Ma voglio divertirmi. A rivederci, amico. (parte) |