Carlo Goldoni
L'amante di sé medesimo

ATTO SECONDO

SCENA QUINTA

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SCENA QUINTA

 

Il signor Alberto e detto.

 

ALB.

Amigo, son da vu con delle cosse tante.

CON.

Amico, in questo punto mi ho trovato un'amante.

ALB.

Donna Bianca, gramazza, l'abbandoné cussì?

CON.

Che dice donna Bianca?

ALB.

La pianze tutto el .

CON.

Ecco, codeste lagrime mi seccano all'estremo.

ALB.

Le dise ben le donne. Gran omeni che semo!

Se una donna ne manca un attimo, un momento,

Se cria, se dise roba, se fa ressentimento,

El sesso tutto intiero se sente a maledir;

E de nu, poverazze, cossa no porle dir?

CON.

Io non son stato il primo. Ragione ho sufficiente

Di staccarmi da lei.

ALB.

Ma la lassè per gnente.

CON.

Per niente? Ho da soffrire per sciocca gelosia,

Che mi perda il rispetto?

ALB.

Tolè, la xe pentia.

CON.

Pentita? Non lo credo.

ALB.

Conte, da quel che son

Mi l'ho ridotta infina a domandar perdon.

CON.

Perdono? Ad una dama tanto non si convien.

ALB.

Eh, che no xe mai troppo, quando che se vol ben.

CON.

Chiedere a me perdono?

ALB.

Sì ben, tra de nu tre.

CON.

Ma poi non lo farebbe.

ALB.

No l'al faria? Perché?

Co ve lo digo mi.

CON.

Sarebbe un bel trionfo

Questo per un amante.

ALB.

Deventeressi sgionfo.

CON.

Finor qualunque donna costretta a distaccarsi,

L'ho veduta crepare piuttosto che umiliarsi.

ALB.

E questa la se umilia, questa sa far de più

De tutte le altre donne.

CON.

È una bella virtù.

ALB.

Via, andemola a trovar; no fe che la zavaria.

CON.

Mi ha mandato a chiamar madama commissaria.

ALB.

E vorressi lassar per sto pettegolezzo

Una putta de un cuor, che al mondo no gh'ha prezzo?

CON.

Per dirvi quel ch'io penso, da amico confidente,

Dal cuor di donna Bianca son tocco internamente.

Ma ora s'io venissi a ragionar con lei,

La sentirei a piangere, e mi rattristerei.

Fate così: trovato, dite, che non mi avete;

Ditele che sperate, che alfin mi conoscete,

Che son un che si placa, quando un amico parla,

Cercate a poco a poco la via di consolarla.

Quando sarà calmata, verrò più volentieri.

Vedrem se son costanti frattanto i suoi pensieri.

Non dico ch'io pretenda ch'ella perdon mi chieda,

Ma dite che non pianga, che taccia e che mi creda.

Intanto da madama vo a trattenermi un poco:

Non vado per amore, vadovi sol per gioco.

Vado, perché la visita è da madama attesa.

Se nol sa, donna Bianca non può chiamarsi offesa.

Non fo che a me scemare la noia di quel pianto.

Finché voi la placate, vo a divertirmi intanto.

Quando si può un momento aver di quiete al mondo,

S'ha da lasciar per piangere? Signor no, vi rispondo.

Io sono un galantuomo, farò quanto vi dico;

Ma voglio divertirmi. A rivederci, amico. (parte)

 

 

 


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