Carlo Goldoni
La finta ammalata

ATTO PRIMO

SCENA DODICESIMA

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SCENA DODICESIMA

 

Rosaura e Beatrice.

 

BEAT. Questa notte avete dormito?

ROS. Non ho mai chiuso occhio. (mesta)

BEAT. Ma da che è derivato questo vostro male?

ROS. Io non lo so; so che mi sento sfinita, che non ho forza di stare in piedi, e mi consumo ogni giorno più. (con affanno)

BEAT. Avete ostruzioni?

ROS. Ho dieci mali, uno peggio dell’altro.

BEAT. Prendete medicamenti?

ROS. Ho presa, posso dire, una spezieria intera, e niente mi giova.

BEAT. Eh, Rosaura, sapete qual sarebbe il medicamento buono per voi?

ROS. E quale?

BEAT. Un bel marito.

ROS. Oh, mi fate ridere! (ridendo)

BEAT. Ah, ah, il marito vi fa ridere.

ROS. Non rido del marito, rido di voi che lo dite con quella grazia.

BEAT. Volete ch’io vi trovi questo medicamento?

ROS. Oh, siete pur curiosa! (ridendo)

BEAT. Ditemi in confidenza, avete nessuno che vi vada a genio?

ROS. Oh via, non mi dite queste cose.

BEAT. Se avete soggezione a dirlo a vostro padre, confidatelo a me, e vi prometto che farò le cose con buona grazia.

ROS. Ah, ah, che cara signora Beatrice! Un poco della vostra allegria mi farebbe tanto bene! (ridendo)

BEAT. Mi consolate, quando vi vedo ridere.

ROS. Voi fareste ridere i sassi.

 

 

 


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