Carlo Goldoni
La guerra

ATTO TERZO

SCENA QUINDICESIMA   Donna Aspasia e detti

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SCENA QUINDICESIMA

 

Donna Aspasia e detti

 

ASP. Ah Eccellenza, mi è stato detto l'accidente di mio padre. Io non dirò, se sia giusta o ingiusta la sua disgrazia; so bene ch'io resto una miserabile, e che non so qual abbia da essere il mio destino. (a Sigismando)

SIG. So che ci siete, ed ho pensato già a provvedervi. Maritatevi, e dai beni di vostro padre farò io che si estragga la dote.

POLID. Ma, signor Generale...

SIG. Tacete.

POLID. Benissimo. (parte)

ASP. Ringrazio la carità di Vostra Eccellenza. Voglia il cielo che presto mi si presenti qualche partito.

CIR. Eccomi; son qua io. (ad Aspasia)

ASP. Grazie. Non mi comoda uno stroppiato.

 

 

 


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