Carlo Goldoni
Le femmine puntigliose

ATTO TERZO

Scena Tredicesima. I suddetti fuori di donna Rosaura, che è partita

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Scena Tredicesima. I suddetti fuori di donna Rosaura, che è partita

 

Contessa Beatrice - A me questo?

Contessa Eleonora - Fermatevi, contessa Beatrice, non inveite contro di essa, senza prima giustificarvi. Avete voi avuto le cento doppie?

Contessa Beatrice - Le cento doppie le ho vinte per una scommessa.

Contessa Eleonora - E che cosa avete scommesso?

Contessa Beatrice - Cadde la scommessa sull'ora del mezzogiorno.

Contessa Eleonora - Eh, che non si scommettono cento doppie per queste freddure! Se le aveste perse, come le avreste pagate?

Contessa Beatrice - Se nol credete, chiedetelo al conte Lelio.

Contessa Eleonora - Conte, in via d'onore, da Cavaliere qual siete, e sotto pena di essere dichiarato mendace se non dite la verità, narrate voi la cosa com'è.

Conte Lelio - Voi mi astringete a farlo con un forte scongiuro, e la signora donna Rosaura mi fa arrossire con i suoi giusti risentimenti. Contessa Beatrice, voi avete avuto le cento doppie per introdurla, ed io per mia confusione ho stabilito il contratto.

Contessa Beatrice - E voi in prezzo della mediazione avete avuto l'orologio d'oro.

Conte Ottavio - Oimè! Che orribili cose ci tocca a' giorni nostri a sentire! Una dama vende la sua protezione, mercanteggia sull'onore della nobiltà; mette a repentaglio il decoro della città, della nazione, dell'ordine nostro, del nostro sangue? Un cavaliere non solo tollera e permette che si profanino i diritti delle nostre adunanze, ma vi coopera, e vi presta la mano, e ne promuove gli scandali? Dame, cavalieri, ascoltatemi: osservare minutamente i puntigli è cosa, che qualche volta ci pone in ridicolo; ma conservare illibato il nostro ordine, scacciar da noi chi lo deturpa con indegne azioni, questo è il vero puntiglio della nobiltà. La contessa Beatrice, il conte Lelio non sono degni della nostra conversazione.

Conte Lelio - (Il rimorso mi confonde. Il nuovo sole non mi vedrà più in Palermo). (da sé, parte)

Contessa Beatrice - A una dama mia pari si fanno di questi insulti?

Contessa Eleonora - Tacete, che le dame non trattano come voi.

Contessa Beatrice - Domani ne parleremo.

Conte Ottavio - Domani vostro marito sarà chiamato da chi s'aspetta.

Contessa Beatrice - (Domani anderò in campagna, e non mi vedranno mai più). (da sé, parte)

 


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