Carlo Goldoni
Le inquietudini di Zelinda

ATTO PRIMO

SCENA SESTA   Il Notaro e detti.

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SCENA SESTA

 

Il Notaro e detti.

 

NOT. M'inchino umilmente a tutti questi signori. (tutti lo salutano) Scusino per amor del cielo se ho tardato a venirli a servire. Li miei affari m'hanno trattenuto a Vienna qualche giorno di più.

ELEON. Per dire la verità, eravamo un poco impazienti.

NOT. Vi domando scusa...

FLAM. Niente, niente, signore. Ciascheduno dee accudire a' propri interessi, e poi non v'era alcuna ragione per muoverci all'impazienza. (verso donna Eleonora)

ELEON. (Non lascia mai l'occasione di pungere). (piano a don Filiberto e Pandolfo)

FIL. (Soffrite, signora mia, soffrite). (piano a donna Eleonora)

PAND. (Eh, soffrir fino a certo segno...) (piano a donna Eleonora e a don Filiberto)

NOT. Eccomi qui ad aprire, a leggere, e pubblicare il testamento del fu signor don Roberto.

FLAM. Favorisca d'accomodarsi. (tutti siedono. Il Notaro nel mezzo)

 

 

 


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