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Senza ch'ei più si spieghi, Già l'intesi abbastanza, Mi offre nel suo bel cor lieta speranza. Ma a che pro, se non lungi L'amante e il padre a penetrarlo arriva? Si espone ad un periglio, ed io meschina La cagione sarò di sua rovina.
Di me più misera, Più sfortunata, E a sospirar. Per me una stella, Ma la fortuna Che mi è rubella, Fra mille spasimi Mi fa tremar. (entra nel padiglione) |