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PAO. |
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MARI. |
Principia destramente parlar de' fatti miei. Fingiti un mio congiunto, a lui da me mandato A chiedergli ragione d'avermi abbandonato. Sentiam dalla sua voce, se meco è sconoscente, |
PAO. |
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MARI. |
Non dubitar di nulla, ch'io veglierò in disparte. Usa, per compiacermi, usa l'ingegno e l'arte. Vedo venir l'ingrato. M'accende il mio furore; Ma pria d'usar lo sdegno, vuò discoprir quel core. (si ritira) |
PAO. |
Eh, per la mia padrona veggo l'affar finito. Che può sperar dal Duca d'altra beltà invaghito? Eccolo; pagherei non essermi impicciata, Ma se di no le dico, la veggo indiavolata. |