Carlo Goldoni
Il poeta fanatico

ATTO PRIMO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Ottavio e Beatrice

 

OTT. Oh bravo! Oh bravo! Che bell’estro ha costui! Se avesse studiato, sarebbe un portento.

BEAT. Avrei bisogno di discorrervi d’un’altra cosa.

OTT. Per carità, lasciatemi finire questo sonetto.

BEAT. Ascoltatemi, e poi non vi do più disturbo.

OTT. Via, parlate.

BEAT. Mi ascolterete?

OTT. Vi ascolterò. (va scrivendo)

BEAT. Voi avete una figlia del primo vostro matrimonio. Ella è grande, ella è nubile, ella è vistosa. Per causa della poesia in questa casa pratica di molta gente. Vengono dei giovinotti, trattano con essa familiarmente. Marito mio carissimo, non vorrei che le Muse avessero a far le mezzane a questa ragazza, onde vi consiglio a pensarvi. Procurate di maritarla, ponetela in sicuro, trovatele un buon partito, liberatevi da questo disturbo e da questo pericolo, che vi troverete assai più contento, e io viverò più quieta. Che ne dite? Vi pare ch’io parli giustamente? Approvate il mio consiglio?

OTT. Alternando le voci in dolce suono...

BEAT. Pazzo, pazzissimo, mille volte pazzo. (parte)

 

 

 


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