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POESIE GIOVANILI E POESIE DIVERSE FINO AL 1748
Al principe della antedetta Accademia, che avea proposto il seguente problema: se abbia piu forza nell’uomo l’estremo dolore o l’estrema allegrezza. Detto nell’Accademia de’ sig. udinesi 1725
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Al principe della antedetta Accademia, che avea proposto il seguente problema:
se abbia piu forza nell’uomo l’estremo dolore o l’estrema allegrezza.
Detto nell’Accademia de’ sig. udinesi 1725
Se più forza ha nel cuor l’estremo pianto,
O più vigor l’estremità del riso,
Mi chiese un giorno il pastorello Alcanto,
Quel che l’acque bevé del biondo Anfriso.
Quell’estremo dolor che muove al pianto,
Gli risposi costante, io non ravviso:
Dacché guido la mandra, il dolce canto
Sempre fu meco, ho sempre lieto il viso.
Ricchezza non ebb’io, che non chiedei,
Ma se ninfa gentile un tempo amai,
Vidi sorte cortese ai desir miei.
L’allegrezza nel cuor sempre provai,
Onde, che sia dolore, io non saprei,
E prego il Ciel di non saperlo mai.