Carlo Goldoni
Componimenti poetici

POESIE IN LINGUA E IN DIALETTO DEL PERIODO VENEZIANO (1748 - 1762)

ANACREONTICA

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ANACREONTICA

 

Voi che perfido e rubello

Appellar solete Amore,

Ecco Amor non è più quello

Che fa strage d’ogni cuore:

Rispettare in lui conviene

Chi è la fonte d’ogni bene.

Non fu Amor la ria cagione

Per cui Fillide sospira,

Ma una stolida passione,

Ma un affetto che delira;

E d’Amor, chi non intende,

Vanamente il nome prende.

Chi conoscere desìa

D’Amor vero il vero aspetto,

Quanto giovi e quanto sia

Promotor d’ogni diletto,

Di due sposi fortunati

Miri gli occhi innamorati.

Dalle fervide pupille

Della coppia generosa

Scintillando le faville

Della fiamma in seno ascosa,

Ravvivar può il mondo intero

Amor dolce, e non severo.

Dolce Amor della Veniera

Punse il cor con lieto sguardo,

E di Pietro l’alma altera

Penetrò con dolce dardo;

E, le destre insieme unite,

Benedicon le ferite.

Non poteva il saggio Amore

Accoppiar più degni oggetti,

Pari in sangue ed in splendore,

Nelle grazie e negli affetti:

La bell’Adria dielli al mondo

E li unisce Amor giocondo.

La bell’Adria il sangue loro

Fecondò d’eroi nel seno,

Onde accrebbesi il decoro

Della Patria al bel terreno,

In più secoli adornati

D’ostri eccelsi e Corni aurati.

E del mar l’adriaca reggia

Nei gran figli e nei nepoti

Farà un che il mondo veggia

Esauditi i comun voti,

Ché da coppiapreclara

Nuove glorie Amor prepara.

Alme ingrate che d’Amore

Abusate il sacro nome,

Su rendetegli l’onore,

Fate un serto alle sue chiome;

Rispettare in lui conviene

Chi è la fonte d’ogni bene.

 

 


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