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ATTO QUARTO
SCENA QUARTA Il Conte Orazio, poi Raimondo, poi varie persone cariche di varie merci
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Il Conte Orazio, poi Raimondo, poi varie persone cariche di varie merci.
CON. |
È ben che si licenzi, se è un uom poco sincero; Ma chi sa poi se dicasi da Bigolino il vero? Chi sa ch'ei non mi voglia trarre dai lacci altrui Per condurmi egli stesso nei trabocchetti sui? Tutti son miei nemici: uno quell'altro accusa; Ho a sospettar di tutti, ho la ragion confusa. Che vivere infelice in mezzo a' miei tesori! Trame, sospetti, inganni producono quegli ori. Potea povero e umile menar la vita a stento, Ma senza insidiatori almen vivea contento. Allor son più dolente, ch'esser credea giocondo. Ah! non si dà compita felicitade al mondo. |
RAI. |
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CON. |
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RAI. |
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CON. |
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RAI. |
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CON. |
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RAI. |
La spiccio immantinente. |
CON. |
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RAI. |
Venite, buona gente.(verso la scena; entrano varie persone con varie merci) |
CON. |
Che von tutti costoro? |
RAI. |
Son tutti principali, |
CON. |
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RAI. |
La prego, favorisca. (lo tira in disparte) Non perda l'occasione, ch'è una fortuna vera. Son tutti mercadanti tornati dalla fiera. |
CON. |
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RAI. |
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CON. |
In casa mia non voglio, |