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RIN. |
Conte, ho piacer grandissimo che siate ora con noi. So che ci siete amico, mi raccomando a voi. Ecco qui, mia consorte, io glielo dico in faccia, La povera Camilla precipitar minaccia. |
DOR. |
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CON. |
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RIN. |
Tre o quattr'ore saranno, ch'egli partì arrabbiato. |
CON. |
(Dunque non è avvisato). (da sé) |
DOR. |
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CON. |
(S'ei non sa il mio disegno, sono imbrogliato un poco). (da sé) |
DOR. |
Conte non crederei che vi prendeste gioco: Che una cosa diceste a me per compiacenza, E un'altra ne pensasse la vostra intelligenza. In faccia a mio marito, se il ver detto mi avete, Vi sfido a confermarlo, da cavalier qual siete. |
RIN. |
Parli il conte Alessandro; sto alla sua decisione. |
CON. |
(Non vorrei arrischiare la mia riputazione). (da sé) Signori miei, desidero mirar nel vostro tetto La quiete, la concordia e il coniugale affetto. La collera calmate; e poi da cavaliere, Quando sarete in pace, dirovvi il mio parere. Fin ch'è l'animo acceso da sdegno e da passione, Male si può conoscere il torto e la ragione. Tosto che in amicizia veggovi ritornati, Svelerò i sentimenti che ho nel cuor mio celati. |
DOR. |
Per me, per acquietarmi, bastano due parole. |
RIN. |
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CON. |
Le parlò vostro padre con qualche derisione; Necessario è di darle la sua soddisfazione. |
RIN. |
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DOR. |
Io da ciò lo dispenso; soddisfazion non curo. |
CON. |
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DOR. |
No, signor, non lo voglio. |
CON. |
Lodo la virtù vostra alla bontà sol usa; Dal figlio contentatevi ricevere una scusa. |
RIN. |
Sì, moglie mia... |
DOR. |
No certo, tal cosa io non permetto. |
RIN. |
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DOR. |
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CON. |
Ma via, signor Rinaldo, in ciò datevi pace, Della disposizione s'appaga e si compiace. La dama generosa si è di tutto scordato. Vuol far vedere al mondo, che quel ch'è stato, è stato. Se gli altri la rispettano, ella per tutti ha stima, E ad abbracciare il suocero vuol essere la prima. |
DOR. |
Oh, questo no. |
RIN. |
Vedete il bel temperamento? |
CON. |
Mi par di rilevare qual sia il suo sentimento. |
DOR. |
Al suocero tributi? E chi è il signor Ferrante, Ch'io m'abbia ad inchinare dinanzi alle sue piante? È un principe? è un sovrano? di voi mi maraviglio. Era indegno d'avermi per sposa di suo figlio. Ho sofferto abbastanza in questa casa ingrata. Son sazia, sono stanca, di essere calpestata. Dopo un insulto simile, il suocero sgarbato Doveva risarcirmi senz'essere spronato. Ora più non mi curo d'altra soddisfazione; È tardi, ed ho fissato la mia risoluzione, |
CON. |
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DOR. |