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CON. |
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BAR. |
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CON. |
Dunque di rivedermi tanto, crudel, vi spiace? Chi son io, che vi possa tema recar, o sdegno? Chi più dell'onor vostro dee sostener l'impegno? |
BAR. |
Conte, ve lo confesso, son dal rossore oppressa; Se l'accordano i servi, vergogna ho di me stessa. |
CON. |
Tutto per compiacervi, tutto farò, mia vita. (va al tavolino a sottoscrivere) Ecco soscritto il foglio che a giubbilar m'invita. (rende la carta a donna Barbara) |
LIS. |
Se da voi si allontana, che vale una scrittura? Non può coi testimoni sposarvi a dirittura? (a donna Barbara) |
BAR. |
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CON. |
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LIS. |
S'egli poi vi abbandona, di lui vi dolerete? Quando s'ha l'occasione, conviene approfittarsi, |
BAR. |
Ho capito. |
E quando si è fuggita, |
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BAR. |
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LIS. |
La matrigna contraria, l'incauto genitore. Non è così? |
BAR. |
Pur troppo. |
BAR. |
Non mi oppongo. |
CON. |
Più di me non vedrete nell'amoroso impero, Pronto a soffrir per voi mille tormenti e pene, Pronto a morir, mia cara, se anche morir conviene. So che tai nozze un giorno odioso mi faranno Ai vostri, ai miei congiunti, per un opposto inganno: Quelli, perché non veggono in me l'argento e l'oro, Questi, perché sol amano di nobiltà il decoro. Ma più del sangue illustre, più d'ogni altra ricchezza, Amo in voi la virtude congiunta alla bellezza. No, non curo la dote che il padre a voi contrasta; Bramo la vostra mano, il vostro cuor mi basta. Né offesi i miei congiunti saran da un tale affetto, Contento di sua sorte un cavalier cadetto. |
LIS. |
Con vostra permissione, vi aggiungo due parole: |
E che il padron mi chiami prestissimo mi aspetto. |
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BAR. |
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CON. |
Non è, qual mi credeva, il vostro cuore acceso. Mancano solamente due giorni al partir mio. Se più non ci vedremo... |
BAR. |
Più non vederci?... |
CON. |
Addio. (mestamente, in atto di partire) |
BAR. |
Ah Conte... |
LIS. |
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Se altro non comandate, bondì a vossignoria. (a donna Barbara, in atto di partire, sdegnato) |
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BAR. |
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LIS. |
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CON. |
Eh, lasciatela in pace. Ella è saggia abbastanza; chi la consiglia, è audace. Cotanta ingratitudine io mi avrò meritata. |
BAR. |
Ah no, Conte, ascoltatemi; no, non vi sono ingrata. |
CON. |
Idolo mio... |
LIS. |
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CON. |
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CON. |
Cara, se vi degnate, ve l'offerisco in dono. (levandosi l'anello dal dito, lo presenta a donna Barbera) |
BAR. |
Sì, da voi l'aggradisco. |
CON. |
Siete mia. |
BAR. |
Vostra sono. |
LIS. |
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BAR. |
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Andiam, che il catenaccio a rifermare io torni. (al Conte) |
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CON. |
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LIS. |
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CON. |
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LIS. |
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BAR. |
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CON. |
Verrò cogli altri unito, fino alla mia partenza. Ma quanto ha da costarmi l'usata indifferenza! |
LIS. |
Si muovono qui sopra. Il guattero si leva. (additando il soffitto della camera) |
BAR. |
Io pur con tutti gli altri farò quel ch'io faceva. |
CON. |
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BAR. |
Sarò, per occultarmi, una sposa sagace. |
CON. |
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BAR. |
Non dubitate. |
CON. |
Addio. (parte con afflizione) |
LIS. |
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In carta? |
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LIS. |
In tabacchiera. |
Mi creda in verità, signora mia compita, Che quella tabacchiera è un pochino impedita. (parte) |
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LIS. |
Compatisca, signora, se son troppo sfacciata, Dica, la tabacchiera gliel'ha forse donata? |
BAR. |
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LIS. |
Grazie alla sua bontà, grazie alla mia signora. (Ma vo' buscar, s'io posso, la tabacchiera ancora). (da sé) |
BAR. |
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LIS. |
Con voi me ne consolo. |
BAR. |
Consolazion meschina, se ora principia il duolo. La pace mia non veggio, consolazion non spero, Finché de' miei sponsali non svelasi il mistero. Per or debbon celarsi, sa il ciel fino a qual giorno, Sa il ciel quando lo sposo a me farà ritorno. Ma più del suo distacco, più della sua partenza, Deggio, pria ch'egli parta, temer la sua presenza. So ch'è geloso il Conte, so che di ognun sospetta, Ed io sarò con tutti a conversar costretta. Anzi pubblicamente le labbra e gli occhi scaltri Dovranno usar finezze a lui meno degli altri. Ma ci son nell'impegno, e ci starò, il protesto. Finger non è difetto, quando il motivo è onesto. |
LIS. |