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BAR. |
Veggo che facilmente tutto sarà scoperto, Ma il fatto della notte vo' almen tener coperto; E se la tabacchiera non sa celar Mariano, Dice bene Lisetta, leviamgliela di mano. Vado pensando al modo di rimediare a tutto; Ma più che vi rifletto, mi pare il caso brutto. Scoprire è cosa facile ch'io sono maritata, Ma temo in cento modi restar pregiudicata. Il padre certamente meco sarà sdegnato, Da donna Petronilla acceso e stuzzicato. Se le mie leggerezze a lei si rendon note, Capace è di scemarmi gran parte della dote. |
LIS. |
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LIS. |
Entrambi sono usciti or or da queste porte. Ella, per quello almeno che dicono le genti, È andata a raccontare il caso ai suoi parenti, Con animo di dire, con animo di fare, Perché alla sua parola non vuol pregiudicare. Ed il padrone anch'esso, temendo qualche ingiuria, Dicono ch'egli è andato a prevenir la curia, E vuol la protezione aver della Reggenza, Per ripararsi in caso di qualche prepotenza. |
BAR. |
Tu ridi, perché a te non dee venirne il danno; Ma io non posso ridere veggendo il mio periglio, |
LIS. |
Signora no, davvero. Son restati storditi, Sentendo che di casa era uscito il padrone E la signora anch'essa. |
BAR. |
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LIS. |
Nulla han finor saputo. Ad essi han fatto dire Che pria del lor ritorno non stessero a partire. Forse che tutti due sperano al suo ritorno Di superar l'impegno, pria che tramonti il giorno. Il Duca, il Cavaliere continuano a giocare. |
BAR. |
E il Conte? |
LIS. |
Per la sala lo vidi a passeggiare. Anzi mi ha domandato, se può venir da voi. |
BAR. |
No no, di' che non venga, ci rivedrem dipoi. Vammi a chiamare il Duca e il Cavaliere ancora; Che favoriscan subito. |
LIS. |
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BAR. |
Me la darà senz'altro. |
LIS. |
(La tabacchiera è mia). (da sé, e parte) |