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ATTO PRIMO
SCENA DODICESIMA Camera in casa di Madama. Madama Costanza con uno specchio in mano, e poi Fabrizio
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Madama Costanza con uno specchio in mano, e poi Fabrizio
COST. |
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FABR. |
Venuto è il calzolaio, |
COST. |
Ben; le lasci. |
FABR. |
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COST. |
Adesso no. Questo tuppè... |
FABR. |
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COST. |
Che torni. |
FABR. |
Non permette? |
COST. |
Adesso no. |
FABR. |
Lasci che almeno |
COST. |
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FABR. |
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COST. |
Ora non vo' nessuno, e se costoro Mi vogliono servire, e il mio danaro Vogliono guadagnare, |
FABR. |
Eccomi, sono andati. |
COST. |
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FABR. |
Perché? |
COST. |
Non vedi? E più basso di molto. |
FABR. |
Subito l'alzerò. Con permissione. |
COST. |
Eh, tu per me, lo veggo, Non hai più la premura |
FABR. |
Oh, cosa dice? D'avere una padrona sì cortese. È un anno ch'io son qui: mi sembra un mese. (seguitando come sopra) |
COST. |
Quanta ho per te parzialità. |
FABR. |
Lo vedo. |
COST. |
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FABR. |
Ha per me dell'amor? |
COST. |
Sì, quell'amore Amor di protezione, Desio di far del bene. Avresti ardire Di pensare altrimenti? |
FABR. |
Oh, mia signora, Conosco l'esser mio: di più non bramo. (Eh, so che mi vuol ben). |
COST. |
(Pur troppo io l'amo!) Vi è gente in anticamera. |
FABR. |
Sì, certo. (accostandosi per vedere) Oh, sa ella chi è? (con allegrezza) |
COST. |
Chi? |
FABR. |
La cuffiara. |
COST. |
La non s'incomodi, Quando vengono donne, è il suo piacere. (con ironia) Tu non stare a venir. Tu qui mi aspetta.
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