Carlo Goldoni
Le avventure della villeggiatura

ATTO SECONDO

Scena Dodicesima. Servitore e detti

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Scena Dodicesima. Servitore e detti

 

SERVITORE: Signori, è in tavola. (Parte.)

COSTANZA: (Sia ringraziato il cielo). (S'alza.)

SABINA: Io voglio finire la mia partita.

FILIPPO: Finitela, che noi pranzeremo. (S'alza.)

FERDINANDO: Con sua permissione, ho appetito. (S'alza.)

SABINA: Bravo, bravo; il reobarbaro ha operato bene. (S'alza.)

TOGNINO: Tre soldi, signor Filippo.

FILIPPO: (Scioccone!). Via, favoriscano. Andiamo.

GIACINTA: Si servino. Fanno ceremonie?

VITTORIA: Si servino pure.

ROSINA: Io non vado avanti sicuro.

SABINA: Orsù, senz'altri complimenti. Favorisca, signor Ferdinando. (Gli chiede la mano.)

FERDINANDO: Sono a servirla. (Le braccio.)

SABINA: Con permissione. (Fa una riverenza.)

FERDINANDO: E chi ha invidia, suo danno. (Parte con Sabina.)

GIACINTA: Via, si serva, signora Vittoria.

VITTORIA: Favorisce? (A Guglielmo, chiedendogli che la serva.)

GUGLIELMO: Sono a servirla. (Le braccio.)

VITTORIA: Soffra; compatisca. (Parte con Guglielmo.)

GUGLIELMO: (Sì, soffro più di quello ch'ella si crede). (Parte con Vittoria.)

GIACINTA: Vadano, signore. (A Costanza e Rosina.)

COSTANZA: Andate innanzi, Rosina.

ROSINA: Andiamo, Tognino.

TOGNINO: (Oh! che mangiata che voglio dare). (Parte con Rosina.)

COSTANZA: Con licenza. (A Giacinta, in atto di partire.)

FILIPPO: Vuole che abbia l'onor di servirla? (A Costanza.)

COSTANZA: Mi fa grazia. (A Filippo.)

FILIPPO: Se si degna. (A Costanza.)

COSTANZA: Mi fa onore. (A Filippo.)

FILIPPO: Qualche cosa anche a me poveruomo. (Le braccio.)

COSTANZA: Povero signor Filippo! Qualche cosa anche a lui. (Parte con Filippo.)

GIACINTA: Vuol che andiamo? (A Leonardo.)

LEONARDO: Vuol che la serva? (A Giacinta.)

GIACINTA: Se non lo merito, non lo faccia.

LEONARDO: Ah crudele!

GIACINTA: Non facciamo scene, signor Leonardo.

LEONARDO: Vi amo troppo, Giacinta.

GIACINTA: Sì, al mio merito sarà troppo.

LEONARDO: E voi mi amate pochissimo.

GIACINTA: Vi amo quanto so, e quanto posso.

LEONARDO: Non mi mettete alla disperazione.

GIACINTA: Non facciamo scene, vi dico. (Lo prende con forza e lo tira.)

LEONARDO: (Sorte spietata!). (Parte con Giacinta.)

GIACINTA: (Oh amore! oh impegno! oh maladetta villeggiatura!). (Parte con Leonardo.)



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