Carlo Goldoni
I bagni di Abano

ATTO SECONDO

SCENA NONA   Luciano, poi Lisetta

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SCENA NONA

 

Luciano, poi Lisetta

 

LUC.

Oh! causa la paura,

Che costei se n'andò. Pareami allora

Di star bene vicino a quel visetto.

Ora mi torna mal; ritorno a letto. (va nel letto, come era prima)

LIS.

Che diavol di vergogna!

Tutti son spaventati

Per paura del diavolo. Ma io

Di lui non ho paura: affé, se torna,

Vuò spennacchiarlo, e rompergli le corna.

LUC.

Lisetta. (caccia fuori la testa dalle cortine, e la ritira)

LIS.

Chi mi chiama? (guardando qua e )

LUC.

(Voglio farle paura).

Lisetta. (come sopra)

LIS.

Chi mi vuole?

LUC.

Bu, bu, bu, bu. (fa il cane, nascosto nel letto)

LIS.

Cagnaccio,

Dove sei? vieni fuori.

Certo non mi spaventi,

Se avesti cento diavoli nei denti.

Ma dove mai sarà? (cercandolo)

LUC.

(Mette fuori la testa, e la ritira) Lisetta.

LIS.

Zitto.

La voce vien di qui; che sia nascosto

Sotto quel letto? Vuò veder. (guarda sotto il letto)

LUC.

Lisetta. (come sopra)

LIS.

Zitto, la voce è qui.

S'è qualche diavolone,

Io lo farò andar via con un bastone.

(prende un bastone che trovasi nella stanza)

LUC.

È andata via? (caccia fuori la testa)

LIS.

Se torna!

LUC.

Eccola. (ritira il capo)

LIS.

Vuò vedere...

LUC.

Bu, bu, bu.

LIS.

T'ho inteso. Or son da te.

Prendi, brutto cagnaccio. ( delle bastonate a Luciano, coperto dalle cortine)

LUC.

Oimè, oimè.

LIS.

Questa è voce d'un uom. Chi mai sarà?

Voglio veder chi è. (scopre il letto)

LUC.

Per carità. (si raccomanda)

LIS.

Bravo, signor Luciano,

Dovevate tacere ancora un poco,

Se goder volevate un più bel gioco.

LUC.

Vi son bene obbligato. (s'alza dal letto, e scende)

LIS.

Non siete più ammalato?

Mi rallegro con voi.

LUC.

Ah, che pur troppo

Son pieno di malanni. Oh dei! non so

Se per sin questa sera io viverò.

Vado, ma no; vorrei

Restar con voi... ma sento...

Voi mi date contento. Oimè, non so...

Fra il restare e il partir ci penserò.

 

Quel dolce visetto,

Quell'occhio furbetto,

Il core nel petto

Mi fa intenerir.

La medica tu sei

Di tutti i mali miei.

Vorrei, e non vorrei,

Partir, e non partir.

Mio caro tesoro,

Vi bramo, v'adoro;

Porgete ristoro

A tanto .

Con te giubilerei,

Con te risanerei.

Vorrei, e non vorrei,

Partir, e non partir. (parte)

 

 

 


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