Carlo Goldoni
La bancarotta, o sia il mercante fallito

ATTO PRIMO

SCENA TREDICESIMA

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SCENA TREDICESIMA

 

Pantalone ed il Dottore

 

PANT. Ve par che la sia una donna de garbo?

DOTT. Orsù, signor Pantalone, veniamo alle corte. Io vi son buon amico: compatisco la vostra disgrazia, benché, per dire la verità, sia provenuta dalla vostra mala condotta. Eccomi qui pronto a darvi aiuto e consiglio per trarvi fuori dei guai, se sia possibile, ma prima di tutto mi avete a promettere di osservare i patti che fra di noi si faranno.

PANT. Caro compare Dottor, comandè; son in te le vostre man. Farò tutto quel che volè.

DOTT. Promettetemi di non giocare, di non scialacquare, di lasciar stare le male pratiche.

PANT. Sì, tutto, no v'indubitè. Se me remetto, vederè se farò pulito.

DOTT. Sentite dunque quel che ho fatto, e quel che sono per fare. In primis et ante omnia, benché vostra moglie non sappia niente, ho incamminata in nome suo un'assicurazione di dote per la somma di seimila ducati, e ho fatto bollare tutti quei pochi generi di mercanzia che vi sono restati, e i mobili della casa, e i libri del negozio per la ragione dei crediti; ed ho ordinato il sequestro per i beni stabili ipotecati. Inoltre ho incamminato ai fòri competenti la causa del pagamento della dote materna in favore del signor Leandro vostro figliuolo, come erede della madre e vostra prima consorte, ascendente il credito a diecimila ducati; onde con queste due azioni anteriori e privilegiate si viene a coprire un capitale di sedicimila ducati, sui quali i creditori non possono avere azione veruna.

PANT. Fin qua va ben, e sta cossa l'aveva prevista anca mi, ma ghe trovo dei radeghi che me da pensar.

DOTT. Proponete le difficoltà, e vedrete se tutte le saprò sciogliere.

PANT. Prima de tutto mi sarò sempre falio, soggetto a esser messo in preson, e no poderò camminar.

DOTT. A questo si è provveduto. Si chiamerà il consorzio dei creditori, per formare la graduatoria col bilancio dei debiti e dei crediti e dei capitali, detractis detrahendis; avremo un salvocondotto in pendenza di tal giudizio. Poi si farà l'esibizione di un trenta o di un quaranta per cento ai creditori, da pagarsi a tempo; procureremo di pagare la prima rata, e poi, siccome è il solito di simili aggiustamenti, sarà facile tirar di lungo, senza che più se ne parli.

PANT. El remedio no xe cattivo. Ma considero, caro Dottor, che mia muggier e mio fio sarà patroni de tutto, e mi farò la figura de un povero desgrazià.

DOTT. Anche a questo ho pensato per il vostro decoro e per mantenere in casa la vostra autorità. Rispetto al figlio, conviene emanciparlo, farlo sui iuris, e poi farvi instituire da lui Procuratore generale irrevocabile de' suoi interessi. Fatto questo, si pianterà il negozio in suo nome, si cambierà la ragione di Pantalone de' Bisognosi in quella di Leandro de' Bisognosi: così i creditori vostri non avranno azione veruna contro il nuovo negozio, e voi con titolo di procurator generale seguiterete a maneggiare, a dirigere, e sarete sempre padrone. Così parimenti rispetto alla moglie. Il marito è legittimo amministratore dei beni della consorte; faremo avvalorare il titolo per un di più con una procura della medesima, e anche di quella porzione d'effetti sarete voi il direttore.

PANT. L'idea xe bona, e la me comoda infinitamente. Tutto sta che mia muggier e mio fio i se contenta, e che i se voggia fidar de mi.

DOTT. Lasciate fare a me a persuaderli; basta che promettiate e manteniate il patto di batter sodo, e di regolarvi con carità e con prudenza.

PANT. Stè pur seguro che farò le cosse da omo: me basta de poder camminar.

DOTT. Ho già ordinato il salvocondotto, e l'avrete prima del pranzo.

PANT. No vedo l'ora de andar fora de casa, de farme veder, de spazzizar un pochetto. Poderoggio andarghe liberamente?

DOTT. Senza alcuna difficoltà.

PANT. Me dirali: vardè quel falio?

DOTT. Oibò! una maraviglia, si suol dire per proverbio, dura tre giorni. Dopo qualche piccolo discorsetto, tutti si scorderanno e vi considereranno per un nuovo mercante in piazza, e accaderà di voi quello che è accaduto di tanti altri, che hanno fatto lo stesso non una volta sola, ma due e tre volte ancora.

PANT. Cossa faroggio, se vedo i mi creditori?

DOTT. Salutateli con cortesia. Parlate con essi loro delle novità, delle guerre, e non parlate mai d'interessi.

PANT. E se lori me intrasse in sto articolo?

DOTT. Dite che parlino col vostro procuratore.

PANT. E se qualcun me rompesse el muso?

DOTT. Tanto meglio per voi; con quello avreste saldato il conto.

PANT. Basta, me varderò de schivar sta bona fortuna. Ve raccomando de farme aver presto el salvocondotto, perché me preme de camminar.

DOTT. Camminerete liberamente. Ma badate non abusarvi del bene che vi si procura. Sopra tutto ricordatevi di star lontano dalle donne.

PANT. Donne mi no ghe n'ho mai praticà.

DOTT. So tutto, e potrei su tal proposito mortificarvi, ma non voglio farlo, per non accrescervi dispiaceri. Ho una lettera assai curiosa per disingannarvi.

PANT. Una lettera? Lassemela veder.

DOTT. La leggeremo poi questa sera con comodo, con riflesso. Per ora è meglio badare a sollecitar quel che preme.

PANT. Sì, caro amigo, andè, fe presto, me raccomando alla vostra bontà.

DOTT. Forti nel proposito.

PANT. No ghpericolo.

DOTT. Mai più giuoco.

PANT. Mai più.

DOTT. Mai più donne.

PANT. Mai più.

DOTT. Bravo! così mi piace. Sincerità, costanza ed onoratezza. (parte)

 

 

 


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