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CIA. |
Oh Ciappo sfortunato! Son bello e licenziato. Ma chi sa? Voglio ancora sperar. Vedute ancora Ho dell'altre fanciulle Che amano e ai loro amanti fanno il grugno, |
GHI. |
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CIA. |
No; qual nova? |
GHI. |
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CIA. |
Ah, son schernito. Della Lena il disprezzo ora ho capito. Perfida! lasciar me pel giardiniere? Per un che è forastiere, Che non si sa chi sia? |
GHI. |
È sciocca, e non conosce e non sa nulla. Io sì son tal fanciulla Che il merito distingue, e se Ciappino Mi volesse quel ben ch'ei volle a lei, |
CIA. |
Ah, Ghitta mia, non posso. |
GHI. |
Perché? |
CIA. |
Perché ho donato |
GHI. |
Eh, un don mal corrisposto Ripigliare si può liberamente, E poi farne presente |
CIA. |
Il mio povero cor non è più quello.
Or non è più così: L'ha strapazzato Amor. Non è più fior per te. |