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Federigo Tozzi Novale IntraText CT - Lettura del testo |
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Ad una certa strada incontriamo il curato, vestito con una giacca e calzoni neri. Gli facciamo una scappellata esagerata; poi io torno indietro e gli dico: – Reverendo, avremmo piacere di conoscerlo più intimamente: noi siamo artisti, e... stasera verremo a mangiare da lei. – Come? Loro sono artisti, e... – Certamente: vogliamo questo onore. – Ma cosa vogliono mangiare? – Quello che ella vorrà: in questo caso il suo gusto è superiore al nostro, e quindi ci rimettiamo... a lei. Il prete mi guarda, guarda gli altri e scoppia in una risata. Il G... mi tocca nel gomito, incitandomi a proseguire. Allora dico: – Ci dica a che ora è solito cenare ché noi mangiamo a qualunque ora. E il prete: – Intanto verranno a vedere la chiesa! Andiamo. Su la scalinata della canonica troviamo un branco di galline. – Queste son sue? – Ma che: io non ci conto né pure per la decima. Intanto entriamo in chiesa. Una costruzione barocca. Diciamo che ci piace e guardiamo anche un affresco del Lorenzoni. Quando riusciamo, il prete dice: – Chiudete bene la porta, se no le galline vanno a pregare. – E ride. Entrati nella sua canonica ci ha fatto ammirare lo splendido panorama: si vede Chiusdino, Ciciano, la miniera, Siena e Monticiano. Quando stiamo per uscire, ci ferma dinanzi un andito, e dice: – Vogliono sentire la mia mamma, quando le dico che stasera mangiano qui. – Sì. Ci spinge verso una scala, e chiama: – Mamma! – Oh! – Stasera ci sono tre senesi a cena. Un poco di silenzio, e poi sentiamo una voce di vecchia, che risponde. – Ecché? Maledetta questa casa! Non siamo mai liberi... E, fortunatamente, non intendiamo le altre parole. Facciamo tutti una bella risata (e il prete ha riso più di tutti) e ritorniamo al sole. Prendo in mano una foglia e la stritolo. Dentro il mio pugno stride, e mi fa pensare. M’è parso che quello scricchiolio dicesse molte cose. In quel balbettar doloroso, simile a un pianto, c’è una malinconia potente e la storia di una rapida esistenza. Ci sono i baci del sole e le gocce picchiettanti della tempesta. La foglia secca è lo scheletro di un sorriso verde. NELLE MINIERE DI BOCCHEGGIANO. (Miniere di rame).
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