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Federigo Tozzi Novale IntraText CT - Lettura del testo |
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7 febbraio 1908. Il mio affetto è terribile anche. Io sono legato a te ed in te, come una cosa che galleggia alla superficie del tuo essere. Io non ho altri sentimenti. Ma io ho notato che tu sei sempre tale che io non debba mai ritorcere questo affetto. Tu mi presenti sempre un’infinita bellezza. E non ho mai da chiederti. Perché tu hai sempre molta copia per nutrire la mia volontà e i miei spiriti. Tu rimani dinanzi alla mia anima con l’immobilità di un sogno reale... A volte non mi sembro degno di guardare la tua bellezza. Io mi sento troppo incompleto dinanzi a te. Però che la mia anima scruta incessantemente, io ti vedo come una roccia di bellezza. Come una cosa che fa piangere la mia anima come la gola di un usignolo. Tu mi crei tutte le cose della mia intelligenza. Per te, m’è possibile lo svolgimento di quel che sarebbe soltanto latente in me.
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