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Federigo Tozzi
Tre croci

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


abbac-caffe | cala-ebano | ebben-intro | intui-polve | pomo-scava | scegl-tocca | tocco-zoppi

                                                 grassetto = Testo principale
     Capitolo                                    grigio = Testo di commento
1 XI | libreria. Enrico bofonchiava abbacchiato ed immusonito; con gli occhi 2 VI | il sole faceva doventare abbarbagliante la nebbia dove restava ficcato. 3 IV | arricciava sempre. Guardava, abbassando la testa, da sopra le lenti.~ 4 XIII| e su la campagna. Poi si abbassano sempre di più fino a sparire, 5 I | proprio bene!~Il fratello abbassò la testa e fece un'altra 6 XIV | mille tristezze, che lo abbattevano.~- Modesta, che pensi quando 7 IX | si capiva che era molto abbattuto d'animo.~Il Nisard tornò 8 XIV | queste pareti; e avrebbe abbellito la stanza.~Poi si voltava 9 XI | sopra. Niccolò sembrava abbonito, quasi contento; come se, 10 VII | Parli al mio fratello!~E, abbottonatasi la giubba, scappò.~Giulio 11 VI | come meglio nascondersi, l'abbracciò stretta stretta; con tutta 12 XIII| giardinetto mezzo devastato con un abete in mezzo; su cui s'arrampicavano 13 XV | della Lizza, sotto agli abeti. Ma comincio a starci male, 14 VII | più che ci s'avvicina all'abisso, voglio mangiare e bere 15 X | dire che io li ho tanto abituati a me stesso e ad essere 16 XIII| continuo, a cui mi ero abituato; e del quale soltanto poche 17 I | però, che era doventata un'abitudine; che lo preoccupava piuttosto 18 XIV | poteva fare a meno delle sue abitudini, e andava sempre anche a 19 IX | Soltanto tra sé sanno quel che accade!” E, perché quel giorno 20 XI | li sfogliava come se li accarezzasse. S'intendeva bene di stampe 21 XII | baciava le mani mentre ella lo accarezzava; ma, dopo un poco, ricominciava 22 XII | niente, non avrebbe potuto accasciarsi di più. La moglie gli diceva 23 VIII| sgabello; con una gamba accavalciata sopra l'altra; avvinazzandosi. 24 III | lacrime bollenti; che lo accecavano.~E non ebbero il coraggio 25 VII | era poca luce e dovevano accendere presto il gasse. Nella strada, 26 XII | benché non avesse voluto accenderlo, si mise al vetro della 27 XIV | Il prete, arrossendo e accennando con il mento la bara del 28 XII | come per trattenerlo e per accennargli Giulio abbandonato addosso 29 VIII| e, raccattando il sigaro acceso che gli era caduto di bocca, 30 XIII| ancora non sapevo! Se io accettassi di vivere, giacché non mi 31 XI | sapremo se la cambiale sarà accettata dalla banca!~Niccolò rispose:~- 32 II | ingannarli.~Giudicatosi da sé, accettava soltanto la consapevolezza 33 XI | Giunto allo sportello dove accettavano gli sconti, dovette attendere 34 I | voglio che mi ci venga un accidente!~Giulio, tenendo la mano 35 III | vuoi posare? Me ne vado io! Accidenti a quando sono venuto!~Dette 36 V | guardava con disprezzo, accigliato e con una serietà ostile; 37 | acciocché 38 VI | due cipressi. Due donne, accoccolate sul ceppo della croce, si 39 I | richiuse gli occhi. Stava accoccolato su una sedia, con le mani 40 IV | trovare sempre la stessa accoglienza deferente. Entrava con un' 41 XII | infuriava; e lo sollevò di peso, accomodandolo su la sedia. Egli pensava: “ 42 II | collo come se avesse da accomodarsi il solino. L'odore delle 43 IX | Giulio gli sorrise:~- T'ho accomodato la sedia e mi son messo 44 VII | Niccolò, ghignando; e s'accomodò a sedere senza dire niente.~- 45 XIII| cosa inevitabile! Vuole accompagnarmi un poco? Ero diretto alla 46 XIV | Laterino. Enrico e Niccolò lo accompagnarono, dietro la lettiga d'incerato 47 VI | sorella, dopo, le chiese:~- Mi accompagni al pianoforte?~- No, no! 48 XI | presto scusa e anche di accondiscendere, pensò che non doveva tornare 49 VII | contrario, se la mia nipote acconsente: purché lei sia disposto 50 IX | lui. Ma Giulio gli disse, accorato:~- Questa volta scivoliamo 51 IV | Io? Io, finché non se ne accorge, non gli dico niente.~Enrico, 52 VIII| Enrico; ma non se ne fece accorgere.~Enrico ricominciò, volgendosi 53 XV | sangue, morì senza né meno accorgersene.~La mattina era freddo come 54 X | giusta ed opportuna. Ora m'accorgo che posso esser vissuto 55 III | stupefatto.~- Non ti eri accorto che celiavo?~- Non è questo 56 III | imprudenza. E il Corsali, accortosene, disse perché fossero tranquilli:~- 57 VIII| di bottega!~Il Nisard si accostò ad Enrico, tirandolo per 58 XI | commerciante conosciuto e accreditato. Poi chiese, scherzando:~- 59 VI | sfanno con il tartaro dell'acquiccia. L'erta delle case, silenziosa, 60 III | riso violento, sensuale e acre. Il Corsali disse a Giulio:~- 61 XIV | scivolava con una ilarità acuminata; una voce senza più parole 62 IV | cipressi accanto; scuricci e acuminati. Un torrente affossato, 63 XII | desiderare sofferenze più acute. Gli pareva d'essere doventato, 64 IX | si fece più vivo; con un'acutezza felina.~Niccolò rispose:~- 65 X | Io ho continuato a vivere adattandomi sempre, e costringendo me 66 XII | sempre un'impressione, ch'è addolcita dalle Logge, benché deserte 67 XV | indefinibile che non mi lascia addormentare. Non posso stare in nessun 68 XV | e, allora, potrei quasi addormentarmi; ma ci sono i giardinieri 69 XII | egli la notte non poté mai addormentarsi. Verso la mattina, pianse 70 VII | chiese al fratello:~- Ti sei addormentato da vero?~Niccolò se ne vantò:~- 71 XV | era stato scavato. Avevano addossato le lapidi al muro di cinta; 72 VIII| quel che avete e non vi adirate l'uno con l'altro.~Il Nisard 73 XV | una coperta, non potrei adoprarla, perché addosso non sopporterei 74 III | sciuperesti codesto vaso? Io adopro le mani! Fagli posare il 75 V | qualche attimo rasentava l'adorazione. Ella li credeva indignati, 76 XIV | atticciato, con il viso adusto e le scarpe imbullettate; 77 XII | mani.~Ogni tanto, Enrico si affacciava alla stanza; e tornava via 78 III | venuto per proporti un buon affare!~- Non ho voglia di affari! 79 XII | senso di dolcezza che lo affascinava. Poi, rimpianse di essersi 80 IX | moglie:~- Modesta, non ti affaticare troppo per il mangiare! 81 XII | quel punto le due nipoti afferrarono Giulio, e con il loro peso 82 XII | sapevano camminare. Giulio affettava di essere indifferente e 83 IV | con un'aria di bonarietà affettuosa, procurando di non far sentire 84 VII | disse:~- Tu che sei tanto affezionato, e non lo metto in dubbio, 85 VIII| forse con Niccolò mi potrei affiatare. Ci sono io che penso a 86 VI | taglio più chiaro; che, però, affievoliva. Il vento frusciava nei 87 XI | occhi. Le mani gli s'erano affilate e parevano fatte soltanto 88 VI | e c'era un piccolo eco affilato e rauco, che ripeteva pazientemente 89 VIII| meno; quantunque si fosse affissato di gusto ad ascoltare quel 90 II | andare alla villa presa in affitto fuor di Porta Camollia, 91 XII | nessuno! Senti, Giulio, non ti affliggere come fai. Non ti posso sopportare. 92 VIII| aveva un'aria sincera e afflitta come quando si lamentava 93 XIV | prima.~In casa, erano stati afflitti in un'angustia repentina; 94 VII | un pietrone al collo e m'affogherei.~- Ma tutti non sono come 95 IV | e acuminati. Un torrente affossato, strosciando giù per le 96 VIII| facesse il suo comodo. Poi, affrettandosi, tornò nella libreria.~Il 97 IV | viso i due fratelli; che si affrettarono a farsi vedere convinti.~ 98 XI | ne conosceva parecchi e s'affrettava a salutarli. Giunto allo 99 V | colazione, di mettersi ad affrontarmi. Io non me l'aspettavo.~- 100 X | cambiale. S'allontanava agevolmente dalla realtà; e gli pareva 101 IX | scivoliamo senza poterci aggrappare a niente! Tu, ancora, non 102 XI | di buon umore. Niccolò lo aggredì:~- Che vuoi? Non è giornata, 103 XIV | riconoscere le case e i loro aggruppamenti; poi anche i loro colori; 104 VII | crepitante come fatta di aghi, con un sorriso che sgrigliolava 105 XV | qual è per tornarci con più agio.~Gironzolò un poco attorno 106 XII | benché con una certa punta d'agrezza:~- Giulio, fatti vedere 107 VII | Ma Niccolò, con un ridere agro, che scherniva:~- Io non 108 XIII| vedere una sciancata; che, aiutandosi con il bastone e appoggiandosi 109 V | se ce ne sarà bisogno, mi aiuterete.~Enrico scosse la testa, 110 XIV | intestinale. Bisogna che m'aiutino.~Ma Niccolò, sempre più 111 XI | a non rifiutare il suo aiuto; quando non ci fossero stati 112 XIV | soltanto il becchino che li aiutò a collocare il cadavere 113 XI | umiliante. Ma la sua stessa albagia buonacciona non gli permetteva 114 | alcuni 115 IX | lingua come se l'avesse allappata. Sapeva qualche cosa il 116 X | basilica, la vallata che s'allarga in pianura, non smettendo 117 II | odore delle frutta gli fece allargare e stringere le narici, e 118 II | crede né meno ora!~Il Nisard allargò le braccia; e, sorridendo, 119 IV | sensibile e nervosa com'è... si allarmò subito... perché a nessuno 120 XI | Giulio, scendendo con più allegrezza, pensava: “Anche questa 121 X | alla strada; come una corda allentata. Poi, la strada gira troppo 122 X | cavaliere trasecolava e allibiva; e Giulio si accorse che, 123 V | dov'era stato baciato; e, allontanandola con una spinta, disse:~- 124 XII | sorprese e vergognose s'allontanarono.~- Credono che io gliela 125 IV | stupefatti.~Quando si fu allontanata, essi si sentirono un'altra 126 X | scadenza d'una cambiale. S'allontanava agevolmente dalla realtà; 127 VIII| sappiamo a quel che voglio alludere.~Il Corsali disse:~- Ho 128 III | Il Corsali non capì a che alludesse; ma Niccolò gli tagliò lo 129 III | lo prendesse sul serio, allungò un passo verso la porta, 130 XI | mite; e restava assorto a almanaccare la via di scampo più prudente. 131 XIV | con gli occhi intenti all'altare, in mezzo alle pareti coperte 132 XIII| meno conoscenti.~Le case alte e strette insieme dànno 133 XI | potuto essere più fermo senza alterarsi. E aveva in mente di spiegarlo 134 XIII| sciocchezze d'una mente alterata!” E, per non trovarsi più 135 V | È meglio divertirsi che altercare!~Niccolò faceva il pentito, 136 XII | credere.~Niccolò, con un'alterezza violenta, chiese:~- A che?~- 137 X | giudicassero pieno di boria e d'alterigia; e, andando a casa, si soffermò 138 VI | tra i suoi muri sempre più alti. La poggiaia fuori di Porta 139 | altrettanto 140 | altrove 141 IV | rosea; e il Monistero, su un'altura più ritta e più lontana, 142 VII | Poi disse con violenza, alzandosi in piedi e battendosi una 143 X | della stessa altezza; che si alzano invece all'improvviso dove 144 XV | messo a lavorare.~Gli altri alzarono gli occhi da terra; e lo 145 VIII| quel che dicevano; benché alzassero tutti la voce.~Niccolò stringeva 146 XI | C'è mezz'ora soltanto! Alzati da sedere!~Egli prese la 147 V | collera di mattinata! Mi ero alzato così di buonumore, e tu 148 XI | e gridò:~- Di qui non mi alzo!~Mentre Giulio stava per 149 XI | costretti ad ammirare la sua amabilità, sfoggiò, prima di andarsene, 150 VIII| cercava d'inghiottire la sua amarezza; che gli pareva inverosimile. 151 XIII| aveva una specie di gaudio amaro. Dentro di lui sentiva moversi 152 XIII| mai, come allora, aveva amato la sua Siena; e ne fu orgoglioso. 153 XIV | si scorgeva a pena; ma l'ambascia infervorava sempre di più 154 VI | è bisogno che tu porti l'ambasciata?~- Da sé non te lo può dire.~- 155 VII | È andata da un dottore americano, che sta a Firenze. Ha speso 156 VI | campagna, sotto il Monte Amiata, sempre più sbiadita e uniforme. 157 II | tristezza. Niccolò non voleva amicizie e lo rimproverava tutte 158 III | guardarla. E, poi, badate com'ha ammaccato con i piedi la cassapanca! 159 XIV | Questo delirio, che fece ammalare Modesta e sconvolse i nervi 160 I | perché il fattore mi s'è ammalato. Come si fa a rimandare 161 IX | sdrucciolasse. Come se fosse ammattito da vero, tremando tutto, 162 XI | la respingono, anderei ad ammazzarli uno per volta! Ladri! Che 163 XIII| senza rendersi conto che si ammazzava, mise la testa dentro il 164 IX | le cambiali false, no. M'ammazzo!~Il malessere di Giulio 165 XII | Pareva che soltanto a stento ammettesse che era vero; e, alla fine, 166 XI | perché fossero costretti ad ammirare la sua amabilità, sfoggiò, 167 IV | magagnato.~Il Nicchioli li ammonì:~- È inutile che ve lo ridica, 168 X | poco ritorna; con le case ammucchiate alla ridossa. E la Torre 169 XV | Ma ci venivano a fare all'amore; e, poi, la notte, due o 170 VI | stretta; con tutta la sua amorevolezza, che la faceva tremare. 171 VII | che non si prestava... amorevolmente... con il mio bambino.~- 172 XIII| chine. La campagna era d'un'ampiezza, che non finiva mai; e Siena, 173 XIV | e portarlo all'Istituto Anatomico. Ma, dopo due giorni, fu 174 XIV | prete, allora, li salutò; andandosene come se avesse avuto furia, 175 X | in questa casa e forse ad andarmene chi sa dove. L'impazienza 176 IV | cenno di sì con la testa.~Andarono fino a Porta Camollia e 177 V | Ti prego di smettere e di andartene!~Ella obbedì, pentita d' 178 VII | se li è messi finti. È andata da un dottore americano, 179 XV | che le domeniche fossero andate a trovarlo. Ma esse non 180 XI | certo che la respingono, anderei ad ammazzarli uno per volta! 181 XI | la cambiale sarà presa! Andrà a vele gonfie! Mi par di 182 III | Giulio soli, le cose non ci andrebbero come ci vanno! È tanto tempo 183 V | gli disse ancora:~- Io andrò, oggi, dal cavaliere Nicchioli.~- 184 III | comodo.~Niccolò picchiò con l'anello del mignolo su la cassapanca; 185 VII | pelo rosso, mogio, un poco anemico! Ma decente.~- Io non capisco 186 XV | amici:~- Quelle sono due angeli. Ho riguardo soltanto dei 187 X | quelle strisce quasi ad angolo retto se in quel punto la 188 XII | asprezza. Ecco perché le angosce degli altri giorni oggi 189 IV | come il sale, e una cesta d'anguille ancora vive!~- Allora, hai 190 VI | rosso cupo, con le finestre anguste, fino al Cimitero della 191 XV | Bisogna pensare alle loro anime.~Enrico faceva il viso cattivo; 192 IX | rancore e senza nessuna animosità, gli chiese:~- Che vuoi?~ 193 XIV | diceva:~- Gli occhi mi s'annebbiano: non so perché.~Ma se Modesta 194 XIII| un altro che io vada ad annegarmi. No: così non mi ucciderò.”~ 195 X | Scommetto che voi vi siete annoiati!~ ~ ~ 196 VIII| alla banda, la domenica, mi annoierei. Faccio qualche passeggiata, 197 X | che il cavaliere avrebbe annuito a firmare un'altra volta. 198 II | di orgoglio affettuoso; ansando come se avesse dovuto difendere 199 V | ad insistere, ma la sua ansia le dette forza. E, portatagli 200 VII | anche le lenti. Aspettava ansioso che il libraio aprisse bocca.~- 201 I | a cercare alle fattorie antiche e nei paesi qualche cosa 202 XIII| quegli oggetti falsamente antichi gli dissero: “Tu sei eguale 203 VII | a fare l'industria delle antichità false! Come le trecche!~ 204 III | E prese in mano un vaso antico.~- E tu, per rompermi la 205 V | volta egli le era restato antipatico, ma s'era subito rimproverata; 206 VIII| insieme, e sono già troppo anziano. Ma Dio mi scortichi se 207 X | cancelli su le strade erano aperti; ma portavano ancora le 208 XV | la guardia daziaria, dall'apertura del suo casotto di legno, 209 XIV | nel sangue diacciato dall'apoplessia reumatica.~ ~ ~ 210 II | disse:~- La tavola bene apparecchiata è una nostra debolezza. 211 IX | male e che ne dovessero apparire presto le conseguenze. E 212 V | non avrebbero più osato di apparirle dinanzi. Ma ella, a pena 213 II | come lui e i suoi fratelli, appartenessero a un mondo che per lui esisteva 214 XII | tagliente e sanguigna.~Quando apparve il Nicchioli seguito dal 215 XV | scimunito di Giulio che, appeso al soffitto, scalciava per 216 IX | che non perderò mai il mio appetito. Se, stasera, avessimo una 217 VI | fuori di Porta Romana s'appiana, aprendosi con le sue campagne 218 VI | rumore; come se andasse ad appiattarsi laggiù; dove gli archi della 219 XIII| aiutandosi con il bastone e appoggiandosi anche con una mano alla 220 XI | Gli altri due fratelli, appoggiati agli scaffali, gli stavano 221 VIII| di che si trattava. Egli, appoggiato alla scrivania, chinò la 222 VIII| non entrò in bottega e si appoggiò, invece, al muro; vicino 223 XV | Perciò andava quasi ad appostarlo dove indovinava ch'egli 224 IX | ti sono fratello, posso apprezzarti. Ma anche di me non te ne 225 IV | in quel modo? Non bisogna approfittarne; e, forse, né meno credergli.~- 226 XI | il libraio volesse troppo approfittarsi di lui; e, perciò, s'era 227 IX | contato nulla.~Niccolò, per approvare, fece una specie di grugnito; 228 X | migliore dell'altra; che lo approvarono. “Avrei poco giudizio se 229 XI | certa vivacità che credeva approvata da Niccolò:~- Se non trovi 230 VIII| competente di voi, e io ho approvato lui.~Giulio doventò pallido 231 V | più del solito. Niccolò l'approvava, e burlava Giulio quando 232 XII | Egli stava con i gomiti appuntellati al davanzale della finestra, 233 XIII| Era ormai come un pazzo; e appuntellò la porta per paura che venisse 234 XII | lo so assistere!”~Giulio, aprendo gli occhi, disse:~- Che 235 VI | Porta Romana s'appiana, aprendosi con le sue campagne sparse 236 VII | Aspettava ansioso che il libraio aprisse bocca.~- Non c'è nulla in 237 XV | nella mano, ch'egli non apriva subito, qualche lira; e 238 VI | appiattarsi laggiù; dove gli archi della fonte di Follonica 239 II | le mattine, venendo dall'Archivio di Stato, un giovane francese, 240 III | si scansava e mostravasi arcigno; quasi offeso.~Tornato dalla 241 XI | Niccolò rispose:~- Ne sono arcisicuro!~Ma Enrico non era del suo 242 II | della sua colpa. Non avrebbe ardito né meno di chiedere a un 243 VII | parlato abbastanza di quell'argomento, e disse:~- Ero venuto per 244 VI | giorno avanti - non voglio arrabbiarmi per voi! Vi fa vergogna! 245 XV | Ma, visto ch'era inutile arrabbiarsi o protestare, anche perché 246 XV | gli si vedevano quand'era arrabbiato e gli s'arricciava la bocca, 247 VIII| qual è la ragione della mia arrabbiatura? Se lo dici, a me ormai 248 III | codrione.~Egli, quando s'arrabbiava, aveva la voce di cattivo; 249 XIII| abete in mezzo; su cui s'arrampicavano un branco di monelli. La 250 XIV | bambine. Anche tu, se credi, arrangiati!~- Dammi almeno tempo!~- 251 XIII| quelle picce e in quegli arrembamenti, in quelle spezzettature 252 IV | tremolante di pioppi storti e arrembati; impolloniti. Accanto ai 253 XIV | come se temessero di essere arrestati insieme con il morto. C' 254 XV | le corna dei signori, per arricchire anch'io.~L'oste gli rispose:~- 255 XIII| parlare non piaceva; e, arricciando il naso, si discostò dal 256 V | Modesta non si sarebbe arrischiata ad insistere, ma la sua 257 XIV | sempre in chiesa, ma non si arrischiava a rimproverarla. Soltanto, 258 XIII| su per un arco chiuso che arriva fino al tetto, una striscia 259 VI | e camminavano più leste; arrivando a Porta Tufi quando la zia 260 VI | Bisognerebbe fare un salto, per arrivarle.~- C'è da bucarsi le mani.~ 261 VI | di mattoni, a pendìo, che arrivavano al tetto. Aveva la facciata 262 VI | sudate.~Lola chiese:~- Non arriviamo fino alla cappella?~- È 263 X | fatto così.”~Quando il treno arrivò, era vicino a buio; e Niccolò 264 XIV | piccola cappella.~Il prete, arrossendo e accennando con il mento 265 IV | Come vanno le cose?~Giulio arrossì, e gli rispose:~- Non cambiano.~- 266 III | voglio che tu resti!~Giulio arrossiva come una giovinetta imbarazzata. 267 IX | mezza dozzina di beccacce arrosto, io pulirei anche gli ossi. 268 VII | insieme con un manoscritto arrotolato.~- Disturbo, forse?~- Anzi, 269 IV | fino alla strada, tra un arruffio tremolante di pioppi storti 270 VI | pietra, e con un'inferriata arrugginita sopra una finestrucola nella 271 II | giovane francese, critico d'arte, stabilitosi a Siena per 272 XV | bottoni.~Non sapendo come arzigogolare il tempo, andò al cimitero. 273 V | Mentre Niccolò finiva di asciugarsi il viso e le mani, ella 274 XII | passione insensata e si asciugava il viso che la donna gli 275 V | piene di impazienza; che, ad ascoltarle bene, parevano brividi; 276 XII | essere sicuro che egli l'ascoltasse:~- Avrei diritto di dirvi 277 V | creduto ch'egli l'avrebbe ascoltata.~Enrico, invece di fare 278 XV | coscienza.~Enrico non le dava ascolto, perché non voleva che le 279 XIV | messa la stola, benedì con l'aspersorio un altro morto. Era un vecchio 280 XV | del tutto, gli disse:~- Aspettami un momento: ti ci porto 281 II | di essersi impegnato ad aspettarlo; e, perciò, si dolse:~- 282 II | perché non lo avrebbero aspettato; e sapeva che i primi sceglievano 283 XI | falsa.~I due fratelli, che s'aspettavano di meglio, restarono zitti; 284 III | Corsali disse a Giulio:~- Aspetterò che gli passi!~Niccolò, 285 III | dentro le buste.~- O che aspetti?~- In giornata ci penserò.~- 286 XIII| viva di quel che non ci aspettiamo noi.~Il Nisard storceva 287 IV | animo sospeso. Il Nicchioli aspettò un poco, e poi riprese:~- 288 VII | parere.~E rise, sempre più aspramente.~Mentre rideva, entrò un 289 XII | avrebbe potuto dire con più asprezza. Ecco perché le angosce 290 II | pere che... se le potessi assaggiare, darei dieci anni! Me ne 291 IX | Firenze. È tanto tempo che non assaggio più i fagioli cotti in forno; 292 | assai 293 XIV | doppio. E, a letto, lo assalivano mille tristezze, che lo 294 XIII| discutere. Perciò, senza volere, assecondava il desiderio del libraio; 295 IV | cavaliere Orazio Nicchioli, assessore comunale e capo di parecchie 296 XII | novantamila lire; e qualcuno assicurava centomila. Enrico era andato 297 XIV | compiangendolo; ed essi furono assolti.~Ma non restava loro più 298 XIV | velo addosso che la faceva assomigliare ad una superficie tutta 299 VI | tracagnotte, troppo grasse; e si assomigliavano. Chiarina la maggiore. Vestivano 300 III | entrava in bottega. Era ancora assonnato e intontito; camminava tutto 301 XII | ora, zitto zitto; e poté assopirsi anche perché era sfinito.~ 302 XI | era sempre mite; e restava assorto a almanaccare la via di 303 IV | almeno una volta!~- Vuoi assumerti tu la responsabilità di 304 V | suo fanatismo testardo e assurdo.~Ella, allora, aspettando 305 XI | bibliofilo; sempre con un'ironia astuta e bonaria. Possedeva parecchi 306 V | scampo! Le donne son più astute del diavolo. Chi avrebbe 307 XIII| nella cappella, dov'era attaccata quella tavola; e lo dimenticò 308 XIII| spazio vuoto. Stanno come attaccate e schiacciate sotto la Cattedrale; 309 XIII| sentimenti si erano sempre attaccati. Ora, anche il desiderio 310 IX | che mi pareva d'averlo attaccato in questa stanza.~Ma non 311 X | notte aveva avuto un altro attacco di gotta. Modesta vicino 312 IV | All'improvviso, la banda attaccò, con tutti gli strumenti, 313 XI | accettavano gli sconti, dovette attendere perché c'erano almeno una 314 XII | come se fosse stata ad attenderli, Modesta si avventò al collo 315 XIV | durò quasi tre ore; senza attenuarsi mai. Finché la voce venne 316 VI | I contorni dei poggi si attenuavano, quasi sparendo. Anche i 317 VIII| cosa che attirasse la loro attenzione.~Quand'egli voleva mostrarsi 318 XII | restò così sconvolto ed atterrito delle conseguenze che né 319 XV | intere.~Alla fine, dopo avere atteso per un altro mese, i primi 320 XIV | morto. Era un vecchio prete atticciato, con il viso adusto e le 321 VIII| subito qualche cosa che attirasse la loro attenzione.~Quand' 322 XII | Niccolò si scosse e fece l'atto di alzarsi; ma si rilasciò 323 XV | qualche scarpa vecchia, attraventata giù, o magari con le bucce 324 | attraverso 325 XIII| questa noncuranza tranquilla; attribuendola, a torto, a poca scrupolosità; 326 XIV | bettola. si doleva, e attribuiva a Niccolò la sua miseria. 327 VII | anche se le condizioni... attuali... della ragazza sono piuttosto 328 IV | loro sentimenti parevano aumentare, benché in contrasto con 329 VII | barone che va sempre con l'automobile... stai attento: tra poco 330 VII | Giulio, senza un quadro di autore vero, saremo sempre miserabili.~ 331 XII | disse, con una specie di autorità canzonatoria:~- Ne parleremo 332 X | le campagne parevano gli avanzi della primavera. Quasi tutti 333 III | chiese:~- Quanto pretende? È avaro?~- Ci vogliono, a quel che 334 VI | dicevano sempre qualche avemaria. Anche ora, si sentivano 335 | avendo 336 | averci 337 XI | vecchie e usate. E vuole averle più intense. Ma non tardò 338 | averli 339 | avermi 340 | averne 341 | aversene 342 | avessimo 343 XIII| sperduto.~Giulio guardò con avidità: non mai, come allora, aveva 344 | avuta 345 IV | allora, s'intenerì; ed essi, avvedendosene, cercarono di dirgli cose 346 I | su gli occhi, come senza avvedersene si metteva sempre tornando 347 XIII| attorno, e gli venne voglia di avventarsi a quelle pareti. Loro lo 348 X | quel sorriso. Che gli era avvenuto? Non alzava più gli occhi 349 XII | sventura. Subito ci si deve avvezzare! Ci penso io! Guai a lei 350 II | cognata, Modesta, l'abbiamo avvezzata male.~Egli ora era impaziente 351 VII | in avanti, più che ci s'avvicina all'abisso, voglio mangiare 352 XIV | dargli retta, prima che s'avvicinasse. Ma Enrico era capace d' 353 XV | risposero. Allora, egli ci si avvicinò.~- Vi ho chiesto se volete 354 IV | collineto lunghissimo e avvignato. Al Madonnino Scapato, si 355 XV | filettato di turchino, si sentì avvilire.~I primi giorni, non poteva 356 V | fiato, ma senza sentirsi avvilita. Il marito non le poteva 357 VIII| accavalciata sopra l'altra; avvinazzandosi. Ma quando fu in casa, benché 358 II | quel che vuoi.~Enrico s'avviò verso l'uscio; e Niccolò, 359 IV | dovuto provare, prima di azzeccarne una che avesse latte sufficiente. 360 VII | entrò Costanzo Nisard tutto azzimato e gioioso; con un crisantemo 361 VI | stessa altezza, i poggi azzurri, dopo una striscia violacea; 362 X | fino ai monti lontani, era azzurrognola e placida; con anche certi 363 X | andassero a salutarlo e a baciarlo. Pensava: “C'è bisogno di 364 V | tovagliolo dov'era stato baciato; e, allontanandola con una 365 V | bisbigliò:~- Non dovete badare a me!~Enrico rispose:~- 366 IV | chiamerei mai un altro... Badi, m'ero scordato di dirle... 367 IV | averli offesi, seguitò:~- Badiamo che io... vi parlo così.. 368 I | comprare i libri! Vai! Ci bado io!~Niccolò, mentre il fratello 369 XI | puntando i piedi in terra. Badò se ci aveva un mezzo sigaro, 370 I | fossero tutti bianchi. I baffetti erano ancora biondi; il 371 XIV | a primavera, andare ai bagni caldi; ma peggiorò sempre 372 VI | e chi sa come darebbe la baia a Chiarina.~E Chiarina non 373 XIII| mano alla sporgenza della balaustrata, cercava di salire le scale 374 XI | riprendeva gagliardia, quasi baldanza. Andò fino alla porta, tornò 375 V | in sé, dicendo:~- Questa baldoria non mi piace!~Quantunque 376 IV | ed i rimedii. Poi, quante balie aveva dovuto provare, prima 377 IX | con una frusta li farei ballare a suon di lividure.~- Codesti 378 XIII| fino a sparire, sotto una balza; e allora si vedono soltanto 379 VII | detto, la conosce fin da bambina... Come fa schifo quella 380 XIV | accennando con il mento la bara del Gambi, chiese:~- Come 381 XIII| di Fontebranda come tanti baratri che lasciano vedere, lontana, 382 IV | Giulio:~- Questi campi li baratterei volentieri con i miei di 383 IV | fido. Ti ricordi quando ci barattò le triglie che puzzavano, 384 I | alto di Niccolò; ma senza barba e più giovane, sebbene i 385 I | Era alto e grasso; con la barbetta brizzolata, le labbra grandi 386 XII | sera non mangiò niente, e barcollando si gettò subito sul letto. 387 XIV | le strinse e se ne andò; barellando come un ubriaco.~Al processo, 388 VII | quella è l'amante del barone che va sempre con l'automobile... 389 VII | meno un dente!... Almeno la baronessa, che va sempre a spasso 390 III | raccontare una delle sue barzellette. Ne sapeva sempre nuove; 391 XIV | Talvolta, invece, era cupa e bassa, quasi piatta; talvolta, 392 XI | Giulio teneva gli occhi bassi, benché fosse voltato dalla 393 XIV | retta della camera, gli bastarono poco più d'una settimana. 394 XV | pareva che la sua parte non bastasse.~Siccome era dei meno vecchi, 395 III | cirindello di cacio quanto basterebbe per metterlo nella trappola 396 XIV | un poco di denaro che mi basti per trovarmi una camera!~ 397 V | mia moglie ci penso da me. Basto io!~Giulio, quando gli raccontarono 398 IX | doveva subito investigare, ma bastò ch'egli guardasse il Nisard 399 VII | violenza, alzandosi in piedi e battendosi una mano aperta sul ventre:~- 400 II | ascoltando. L'orologio municipale batteva le ore, con una cadenza 401 VII | sapevo. E perciò me la son battuta.~Allora il Nisard gli chiese 402 XIV | non finiva più; una risata bavosa, che gli bagnava il pizzo. 403 IX | avessimo una mezza dozzina di beccacce arrosto, io pulirei anche 404 XIV | giocondità irascibile e beffarda, che gli traluceva anche 405 VII | chiese, con un risolino beffardo:~- Vuol qualche libro?~- 406 VII | non ci credo! Sarebbe un bell'imbecille! Sono il primo 407 XIII| quest'ora, i colori sono più belli che la sera. Io me ne sono 408 IV | veramente... un prodigio! Bello... forte... Come devo dire?... 409 XIV | cimitero; che, messa la stola, benedì con l'aspersorio un altro 410 XV | soffitto, scalciava per dare la benedizione con i piedi!~I suoi amici, 411 IV | che la pagherebbe! È così benefico! Non hai sentito come parla?~- 412 XI | della testa, rispose:~- Benissimo!~E buttò la cambiale, insieme 413 VII | abisso, voglio mangiare e bere soltanto!~- Mi pare che 414 VII | studio sul Sassetta del Berenson. Mi scusi se io cerco quel 415 VI | scortecciata, una di San Bernardino e una di Santa Caterina, 416 XV | rossiccio e grosso, con un berretto filettato di turchino, si 417 I | bestemmiando.~- È inutile bestemmiare.~- Che devo dire, allora?~- 418 VIII| ora, attento a tre che bestemmiavano per un litro di vino; perché 419 VIII| ascoltare quel grumolo di bestemmie.~Enrico non entrò in bottega 420 I | una specie di grugnito, bestemmiò, si tirò più giù la tesa 421 V | Enrico entrasse in salotto a bevere il caffè, mentre gli preparava 422 I | Chianti un vino che, se lo bevesse lei, resterebbe stupito. 423 IV | mercato c'è una palomba bianca come il sale, e una cesta 424 VI | fatte a calce, come patacche bianche.~Incontrarono un portalettere 425 XIV | raccontarlo a Modesta; che, a biasciare il pane, le pareva meno 426 VII | posso né meno guardare. Come biascica! Non ha più né meno un dente!... 427 I | la sua sedia; e si mise a biascicare un sigaro, sputando i pezzetti 428 XV | se la mise in bocca, per biascicarla. Il suo vestito non ne poteva 429 III | meno mettere in bocca per biascicarlo?~Egli era gaio e festoso; 430 IX | Che vuoi?~Egli, prima, biascicò senza rispondere; poi, disse:~- 431 VIII| essere né disapprovato e né biasimato. Ma egli aveva la convinzione 432 XI | mostrare la sua erudizione di bibliofilo; sempre con un'ironia astuta 433 III | di trovarcene almeno un bicchierino!~- E hai bevuto l'acqua?~- 434 XIII| Fontebranda, le case invece si biforcano, lasciando in mezzo uno 435 I | labbra grandi e gli occhi bigi.~Allora, perché Giulio andava 436 XII | stracciare carte e a preparare i bilanci dei registri. Lavorava in 437 V | pena si fu un poco rimessa, bisbigliò:~- Non dovete badare a me!~ 438 V | passerà la voglia di fare un bisticcio. È meglio divertirsi che 439 XIII| spacchi e da tagli quasi bizzarri, alla rinfusa; a crocicchi 440 IV | sempre lo stesso vestito blu; lustro e magagnato.~Il 441 VI | Chiarina e Lola fecero le boccacce. Poi, incontrarono due preti: 442 XIII| pareva di respirare con una boccata sola tutta l'aria della 443 XV | dirlo: “Mi porterebbero una boccina di vino”.~Ma egli aveva 444 II | primi sceglievano sempre i bocconi più buoni. Se non ci fosse 445 XI | trovarono nella libreria. Enrico bofonchiava abbacchiato ed immusonito; 446 IX | abbastanza.~Niccolò, allora, bofonchiò:~- Io domani non mangio 447 III | occhi empirsi di lacrime bollenti; che lo accecavano.~E non 448 XI | sempre con un'ironia astuta e bonaria. Possedeva parecchi libri 449 IV | Entrava con un'aria di bonarietà affettuosa, procurando di 450 VIII| non me ne parli!~Enrico borbottò le sue solite ingiurie, 451 VI | bocca; volta in giù; con la borsa logora a tracolla ed una 452 X | si soffermò a tutte le botteghe dove erano ghiottonerie 453 XII | lui, Niccolò si fermò di botto, sbiancando come se dovesse 454 XV | più e mancavano tutti i bottoni.~Non sapendo come arzigogolare 455 XI | come se, anzi, avesse la bramosia di comprare la cambiale. 456 III | ridere, come per fare una bravata da smargiasso. Era un riso 457 XI | dalla certezza della sua bravura. Egli esaminò la firma, 458 | breve 459 XI | e né meno per altre più brevi; perché tanto Niccolò che 460 XV | spiegò:~- Anch'io ho un briciolo di coscienza. E soltanto 461 XI | Vado a giocare due o tre briscole; perché non ne posso fare 462 I | grasso; con la barbetta brizzolata, le labbra grandi e gli 463 III | minestra magari come la broscia, lesso, e poi, se c'è, un 464 V | importava che la cioccolata gli bruciasse la lingua.~- Tu, nonostante 465 VII | presentò:~- Sono il ragioniere Bruno Pallini, impiegato da un 466 VII | insieme con le sue risate brusche e quasi minacciose, seguitò 467 III | con rammarico afflitto e brusco:~- Non mi parlate!~Poi, 468 VI | sempre più bene.~Tutte e due bruttine, nàchere e tracagnotte, 469 XV | attraventata giù, o magari con le bucce di pomodoro quando le donne 470 II | Meravigliose! Con una buccia grassa, che dev'essere come 471 XV | non hai trovato né meno un buco, una spelonca, che so io? 472 V | guastare.~- Non fare il buffo!~- E tu le bizze.~- Non 473 VIII| questa. Ché questa è una buffonata e basta! Io ti voglio vedere 474 XI | Ma la sua stessa albagia buonacciona non gli permetteva né meno 475 V | mattinata! Mi ero alzato così di buonumore, e tu me lo vuoi guastare.~- 476 V | sgarbato. Vedendolo entrare più burbero del solito, temette che 477 IX | che non avevano voglia di burlare. Egli disse:~- Ma! Non bisogna 478 IX | Modesta, allora, credette che burlasse; e gli disse, facetamente, 479 V | Niccolò l'approvava, e burlava Giulio quando stava serio. 480 VI | Niccolò la piglierebbe in burletta e chi sa come darebbe la 481 VII | lei ha un fascicolo del Burlington Magazine, dov'è uno studio 482 XIII| forti.~Ad un tratto, sentì bussare: Niccolò, lo chiamava. Doveva 483 III | Devo metterle dentro le buste.~- O che aspetti?~- In giornata 484 XIII| crederà che io mi uccida buttandomi dalla finestra; un altro 485 II | capisco come si possano buttar via i denari per comprare 486 XIV | Poi, cominciarono subito a buttarci la terra con le pale. I 487 XIII| venisse un branco di gente a buttarla giù. Non dovevano tardare 488 X | avrebbe potuto fare a non buttarsi a capofitto contro il muro? 489 V | sola con lui, si sarebbe buttata in ginocchio; e invece si 490 XV | ripulivano le pentole e i piatti. Buttavano via anche pezzi di vestiti 491 XI | rispose:~- Benissimo!~E buttò la cambiale, insieme con 492 I | una volta erano andati a caccia insieme, Niccolò non si 493 XI | sigaro, e poi si mise a cacciarsi le dita nel naso.~Giulio 494 III | se c'è, un cirindello di cacio quanto basterebbe per metterlo 495 II | batteva le ore, con una cadenza placida; e anche San Cristoforo, 496 IV | sentivano soltanto i passi cadenzati. Involontariamente, tutti 497 XIII| e insisteva perché mai cadesse il discorso anche su le 498 XIV | certi fiori già putridi, caduti da qualche ghirlanda: anch' 499 VIII| sigaro acceso che gli era caduto di bocca, disse al fratello:~- 500 V | entrasse in salotto a bevere il caffè, mentre gli preparava le


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