Scena
decima
Goldoni, Nicoletta, e Placida nel supposto proscenio.
NICOLETTA (avvicinandosi all'uscio del
proscenio) Stiamo a vedere se va come avete pronosticato, anche in seguito.
GOLDONI Non ne dubito punto.
I fischi cessano: Goldoni e Nicoletta sono in
ascolto.
PLACIDA (di fuori con voce tremante)
“Rispettabile pubblico parlar mi si consente?”
Breve silenzio: nessun fischio. Goldoni fa cenno a sua
moglie che aveva indovinato, e cosí sempre in seguito.
PLACIDA (di fuori rinfrancata)
“I fischi e gli urli vostri provano chiaramente,
Che il poeta per questa commedia l'ha sbagliata;
Doveva intitolarla : L'Erede sfortunata!”
Si ride nella supposta platea.
PLACIDA (come sopra)
“Or se questa non piace, ve ne daremo un'altra;
Daremo, per esempio...”
Voci da lontano che gridano: “La Vedova scaltra!
La Vedova scaltra.”
PLACIDA (come sopra) “Sí, La Vedova
scaltra”.
Fragorosi applausi.
PLACIDA (come sopra)
“Per quest'altr'anno poi di dirvi ho commissione,
Che sentirete un altro famoso Pantalone;
Applausi.
E questi sarà il celebre... ma da saper non s'ha:
Scusate se vi lascio nella curiosità”.
Fragorosi applausi.
PLACIDA (come sopra)
“Per ultimo, il poeta per mezzo mio promette,
In quest'altra stagione di far le sue vendette;
Dando su queste scene, se il suo stil non vi secca,
Sedici produzioni, tutte nuove di zecca.
Applausi.
E se non saran nuove, vi da libertà intera
Di zittirlo e fischiarlo peggio di questa sera”.
Applausi fragorosissimi; si chiama: “Fuori Goldoni!
Fuori Goldoni!” Placida viene a prendere Goldoni e lo conduce sul supposto
proscenio: al comparirvi di Goldoni il fracasso diventa estremo; Goldoni
saluta, ringrazia ecc., poi rientra e dice:
GOLDONI Questa chiamata poi non l'aveva preveduta!
PLACIDA (rientra gioiosa e dice a Goldoni)
Goldoni, siete un gran genio! Vado a vestirmi per La Vedova scaltra.
(Entra correndo nel suo camerino).
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