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Paolo Ferrari
Goldoni e le sue sedici commedie nuove

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  • ATTO PRIMO
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Scena prima

 

Don Fulgenzio e Corallina.

 

Don Fulgenzio avrà in mano un libro ben legato in rosso vivace.

 

CORALLINA Vi ripeto, signor don Fulgenzio, che a Venezia questo si chiama far da mezzana, e che la cameriera di madama Goldoni non fa certe cose. (Fra sé) Non voglio impicci con questo sciocco.

DON FULGENZIO Ed io vi ripeto, Corallina mia, che la cosa è innocentissima. Via non mi fate perdere altro tempo inutilmente: io adesso dovrei essere allo studio: guai se il signor padre mi trovasse qui; sapete com'è: benché nato e rimasto sempre a Venezia non può scordarsi che suo padre era un nobile spagnuolo, e ha conservato tutta l'albagia e la severità de' suoi antenati... com'egli dice...

CORALLINA , e vorrebbe fare di voi un allievo degno di loro...

DON FULGENZIO Tenendomi con una severità che propriamente comincia a seccarmi.

CORALLINA Me ne accorgo. Ma che ha che fare tutto questo?...

DON FULGENZIO Ha che fare che a momenti il signor padre arriverà senza che io abbia potuto fare il fiocco, e ciò in grazia dei vostri pregiudizi. Un gran male a consegnare un libro alla vostra padrona! (Mostrando il libro) È un romanzo di gran voga, un romanzo inglese, Pamela, tradotto dal signor Zigo: di questo romanzo la signora Goldoni mostrò desiderio ieri sera quando fummo a trovarla il signor padre ed io...

CORALLINA Avete detto tradotto dal signor Zigo? Tanto piú! Il signor Zigo è nemico giurato del signor Goldoni mio padrone, e non voglio saperne nulla.

DON FULGENZIO Oh! dirò anch'io, che ha che fare questo? Madama Goldoni, che è la padrona, lo desidera...

CORALLINA E madama Corallina, che è la cameriera, non glielo porta.

DON FULGENZIO Perché dunque avete preso il ducato che vi ho regalato? Ogni fatica merita premio, ma anche ogni premio merita fatica; e mi pare...

CORALLINA Oh! quando poi il signor don Fulgenzio rivoglia indietro il suo ducato, glielo restituiremo subito! (Lo tira fuori di tasca).

DON FULGENZIO Favorite dunque (stende la mano).

CORALLINA Non crediate già ch'io abbia bisogno dei vostri ducati (lo tiene sempre), né che per un ducato io mi presti a fare cose che non stanno bene (come sopra). Se avessi potuto servirvi lo avrei fatto con tutto il cuore e per nulla; perché, vedete, io vi voglio bene, signor don Fulgenzio!... Oh! crediatelo pure... (mette il ducato in tasca e stringe a don Fulgenzio la mano ch'ei teneva sempre stesa). Ma vedete bene, a una donna maritata portare libri... (maliziosamente) con dentro chi sa che cosa!

DON FULGENZIO (sfogliando il libro) Nulla, nulla... guardate: avevo bensí la tentazione... (cava una lettera e la mostra) ma, a dirvela, non ho avuto coraggio.

CORALLINA Oh! che piccolezza! quando si fa una cosa, o farla compita, o nulla.

DON FULGENZIO Ebbene, ecco fatto (pone la lettera nel libro e lo presenta a Corallina). Vi sarò doppiamente obbligato.

CORALLINA Ma bravo! e credete che adesso me ne incaricherò?

DON FULGENZIO Un altro ducato... (glielo pone in mano). Eppoi anche un abbraccio di cuore (l'abbraccia).

CORALLINA (ridendo e guardando il ducato) Avete poca esperienza, poca pratica; ma la vocazione del donnaiolo non può essere piú manifesta.

DON FULGENZIO Lo porti?

CORALLINA Sentite: portarlo no; perché la mia padrona non prenderebbe il libro e manderebbe me al diavolo. Ma fate una cosa: ponete il vostro libro sul camino...

DON FULGENZIO (eseguisce in fretta) Ecco fatto.

CORALLINA Ecco fatto, ecco fatto, senza rifletter nulla! Sapete pure che questo è lo studio del padrone.

DON FULGENZIO Oh! povero me, è vero... (fa per riprendere il libro).

CORALLINA (lo ferma) Lasciatelo : la padrona adesso riceve qui, perché nel suo gabinetto accomodano il camino; il padrone è al teatro Sant'Angelo per la sua commedia nuova, La Vedova scaltra, sapete bene...

DON FULGENZIO , che si rappresenta per la prima volta.

CORALLINA Egli dunque per ora non verrà.

DON FULGENZIO (che ha posto ascolto verso la comune, dice in fretta) Va bene, va bene, ho capito tutto (si slancia dietro la portiera della comune).

CORALLINA (stupita) Che è stato?

DON FULGENZIO (dal suo posto) St!... zitto!... Il signor padre che arriva! Silenzio.

 

 

 




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