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Paolo Ferrari
Goldoni e le sue sedici commedie nuove

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  • ATTO PRIMO
    • Scena decimaquinta
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Scena decimaquinta

 

Goldoni, poi Corallina e Nicoletta.

 

GOLDONI (solo) Gente ingrata! Li ho messi io all'onore del mondo: li trovai a Livorno affamati; mi misi con loro; ho consumato un'ala di polmone per ammaestrarli nel nuovo stile; ogni applauso che ricevono, ogni boccone che mangiano lo debbono a me, ed hanno cuore di trattarmi cosí! - Non so darmene pace! La mia testa brucia come se l'avessi nel forno! (Si cava la parrucca e la getta via) Al diavolo anche tu! (Siede e resta pensoso, poi calmato dice) Signor Goldoni? e son io che mi lascio trasportare?... (si alza). Calma, calma! Scacciamo dal pensiero tutte le pettegole e gli avari del mondo e torniamo al nostro scrittoio. - Eccomi tranquillo (siede allo scrittoio). E domani sera al San Samuele mi fischieranno!... - Riprendiamo sott'occhio quest'Incognita... (pensa, poi) Guardate di che malumore mi hanno messo i pettegolezzi di quelle donne, e l'avarizia di Medebac! (Legge) “L'Incognita: commedia di tre atti - Atto primo, scena prima - Rosaura e Florindo” - (Crollando il capo) E domani sera al San Samuele mi fischieranno!... Non ci pensiamo - Rosaura e Florindo - E che cosa farò dir loro? Se non ho un concetto, un'idea sola della commedia che voglio scrivere?... (Getta la penna) Di quali sciocchezze sono capace alle volte!... C'è buon senso a cominciare una commedia cosí?... Eppure poco fa avevo mille pensieri, mille caratteri... Il successo spesso mi inebria fino alla piú stolta presunzione!... Eppoi, quale successo? gli applausi di 7 od 800 persone che mi vogliono bene, o piuttosto che vogliono male a Zigo. Ma cos'è poi questa Vedova scaltra tanto applaudita? Uno scherzo che ognuno era buono di mettere insieme. Ma mi hanno applaudito, e forse solo per far rabbia a Zigo; ed io subito su, alle nuvole... è genio, è genio! eppoi - Atto primo, scena prima, Rosaura e Florindo -. (Si alza e viene verso il mezzo) Dio mio! Se tutte le mie speranze, le mie ambizioni fossero illusioni del mio amor proprio!... È meglio che non ci pensi. - Corallina!

CORALLINA (entra) Comandi.

GOLDONI Preparami una buona cena.

CORALLINA Subito (per andare).

GOLDONI Corallina!

CORALLINA (torna) Comandi.

GOLDONI Mi darai una bottiglia di Cipro.

CORALLINA Subito (si avvia).

GOLDONI Bel suco mangiare e bere solo come un cane! Corallina!

CORALLINA (torna) Comandi.

GOLDONI Mia moglie è in letto, è vero?

 

Nicoletta entra dal suo appartamento non vista da Goldoni e fa cenno a Corallina che dica di .

 

CORALLINA Noss... Sissignore.

GOLDONI Ebbene: niente Cipro, niente cena. Vado a letto e tu fa lo stesso.

 

Nicoletta fa cenno a Corallina di no; anzi che prepari da cena.

 

CORALLINA (marcata) Ho capito.

GOLDONI Non so che fare della piú lauta cena quando abbia ad essere solo come un cane!... Sono pur pazzo! Mi arrabbio, mi logoro, non mangio, non bevo; non dormo, e tutto questo per che bel suco? (Comicamente e ridendo) Per mettermi in capo una corona di alloro!... Eh! una corona di fichi secchi! , l'alloro! ci voglion altre barbe che la mia per aspirare a tanto. Povero mio capo, se non avessi altro cappello che l'alloro staresti fresco davvero!

NICOLETTA (intanto non vista ha raccolto la parrucca di Goldoni e posta sul porta-parrucca ch'è sulla scrivania, e da questo ha preso il berretto di lui e ci si è avvicinata sorridendo) In aspettativa dell'alloro, poniti intanto in capo il berretto: questo almeno ti salverà dal raffreddore.

GOLDONI (sorpreso e con gioia) Ancora alzata?

NICOLETTA Ancora alzata.

GOLDONI Corallina! (Corallina entra, Goldoni gli mostra sorridendo sua moglie. Corallina sorridendo fa cenno che si accomodino nella stanza vicina). La cena?

CORALLINA È pronta.

GOLDONI Il Cipro?

CORALLINA Anche quello.

GOLDONI (ridendo a sua moglie) Ma l'alloro?

NICOLETTA Verrà.

GOLDONI Teniamoci al presente. - Andiamo a cena ( la mano a sua moglie e parte con lei lietamente).


 




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