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1. Il periodo della maturazione ideologica 4. L’ORGANIZZAZIONE DEGLI ANARCHICI a. Occorre dividerci... per poi riunirci |
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4. L’ORGANIZZAZIONE DEGLI ANARCHICI
a. Occorre dividerci... per poi riunirci13
Io tiro avanti aspettando il momento in cui potrò spiegare, nel modo in cui credo utile, la mia attività e preparandomici come meglio posso.
Questi giorni sono stato sul punto di partire per l’Italia; ma subito le cose si sono calmate ed io ho rinunziato a fare un viaggio che, secondo tutte le probabilità, si sarebbe ridotto ad una semplice gita di piacere... o di dispiacere. Naturalmente, se ulteriori notizie mi persuaderanno che c’è da fare, vado subito.
Disgraziatamente noi siamo ridotti in condizioni di non poter nulla fare, nulla iniziare da noi e dobbiamo aspettare o l’iniziativa di altri partiti o il concorso di circostanze completamente indipendenti da noi.
E ancora, quando queste iniziative o queste circostanze si presentano noi ci troviamo impreparati, disaccordi tra noi, impotenti ‑ e lasciamo che il buon momento passi, senza aver fatto nulla.
Come uscire da questa situazione? come ridiventare un partito che agisce e fa sentire la sua influenza sul corso degli avvenimenti?
Ecco il problema. Ma per risolverlo bisogna innanzi tutto intendersi sul significato di questo “noi” che ripetiamo così spesso, senza sapere chi vi è compreso e chi ne è escluso.
Oggi siamo in tanti a chiamarci anarchici, ma v’è spesso tra un anarchico e l’altro tanta differenza che ogni intesa è impossibile e sarebbe assurda. Sicchè invece di cooperare insieme allo stesso scopo, non riusciamo che a combatterci ed a paralizzarci gli uni gli altri.
Bisogna innanzi tutto dividerci per poi riunire insieme quelli che sono d’accordo ed hanno un terreno comune di azione.
Sono degli anni che son convinto di questo bisogno e che lo vado ripetendo; ma finora non sono riuscito a nulla.
È incapacità mia? È colpa delle circostanze? Forse c’è un po’ dell’uno e un po’ dell’altro. Io non ho perduto però la speranza di vedere iniziato un nuovo movimento che avesse in sè le condizioni di vita e di successo che sono mancate a quel movimento che noi stessi iniziammo un 20 o 25 anni or sono e che ora, secondo me, sta agonizzando.
Questo per la questione generale. In quanto al caso speciale dell’Italia in questo momento, a me pare che se i repubblicani volessero agire, noi non potremmo far di meglio che far massa con loro. Una volta rotto il sonno in cui l’Italia pare caduta, potremmo rialzare la nostra bandiera e continuare la lotta a modo nostro e per i nostri ideali.