Domenico Gilardoni
Bianca e Fernando
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ATTO PRIMO

Scena seconda. Gernando, Uggero, Clemente

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Scena seconda. Gernando, Uggero, Clemente

 

Sorge il sole. Scende al lido Gernando con
Uggero, ed i capi del suo seguito. .

GERNANDO
Questa è mia Reggia! Alfin vi giunsi! Oh gioia!...
Felice io son!... Che dissi?... Ah qual trasporto,
Femmi obbliar, ch'io premo or quella terra,
Che dell'amato padre il cener serra!

CLEMENTE
(fra sé)
Gernando!... Oh Ciel!...
Possibile!...
In questo suol?
Qual giubilo!...
Ah fosse ver...
Che palpito!
Sorte, a me il guida?...

UGGERO E CORO
Sgombra quel duol,
Serenati.
Sei nel tuo suol,
Confortati,
L'alta ragion
Rammentati,
Ch'or qui ti guida!

GERNANDO
A tanto duol,
Quest'anima
Langue; il vigor
Già mancale;
Ahi qual ragion
Infausta,
Or qui mi guida!

UGGERO E CORO
Ov'è il tuo cor
Intrepido?
Ove il valor
Magnanimo?
Non ti sovvien,
Che vindice,
Qui il Ciel ti guida?

GERNANDO
Sì... A vendetta qui adulto  ritorno!...
Presso è l'ora! In me riede il coraggio!
Tremi il perfido!... Apparve quel giorno,
Che pagar de' col sangue l'oltraggio!
Il brando immergere
Nel traditore;
Dal petto svellere
Quel cor, saprò!
Vedrò ne' gemiti
Del suo dolore,
Spegner l'ingiuria,
Che mi recò!
Fra pianti e spasimi
Misti d'orrore,
La spoglia esanime
Cader farò!

CORO
Vedrem ne' gemiti
Del suo dolore, Spegner l'ingiuria,
Spegner l'ingiuria
Che ti recò!

GERNANDO
Uggero sol, non altri meco resti:
Voi, su le navi andate,
Né qui, senza un mio cenno, il piè portate.
(Partono i seguaci).

CLEMENTE
Sì è desso

UGGERO
Un veglio!

GERNANDO
Giusto Ciel! Clemente!

CLEMENTE
Gernando!...

GERNANDO
Ah taci!... Ogni altro tal  mi creda
Qual da fanciul men vissi in lido estrano.
Me tu conosci sol, che in Lusitania,
Quando del padre, messagger venisti,
Miti svelai. Ch'io son, promulga ordunque,
Adolfo, apportator dell'atra nuova,
Che Gernando morì.

CLEMENTE
Ben divisasti...
Ah tu non sai...

GERNANDO
T'intendo,
Dir mi vuoi che Filippo, dello sposo
Di Bianca, vil scudiero, il regno tormi
Brama?... Ch'ella al suo talamo
Orbato di recente
Del Duca di Messina, alzarlo ha in mente?...
Tutto m'è noto!... Indegna
Figlia di Carlo!...  Ma del padre mio,
Dimmi, o Clemente, come
Seguì la morte?

CLEMENTE
In quella notte orrenda,
Che presente m'è ognor, sebben sei lune
Già si compir, un grido
Feral destommi, e da per tutto udia:
Carlo morì: Corro a bagnar di pianto
L'esangue spoglia!... Ma non fu concesso!...
A ognun Filippo contendea l'ingresso!

GERNANDO
Che sento!... E Bianca  ov'era?

CLEMENTE
In quel soggiorno
Villeresco, ov'ancor si tiene.

GERNANDO
Adunque
In questa Reggia...

CLEMENTE
Il piede
In brev'ora porrà.

GERNANDO
Venga. L'attendo.

UGGERO
Signor talun si appressa.

GERNANDO
Chi fia?

CLEMENTE
Viscardo, lo scudier più fido
Di Filippo...

GERNANDO
Viscardo!
Colui, che al Tago in riva
Più fiate questo acciar salvò da morte?
Anco a lui son ignoto!... Ah sì, ch'ei fia
Securo braccio alla vendetta mia!

CLEMENTE
Ti scorga il Ciel nel grand'evento!
(Parte).


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