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FILIPPO
Viscardo, or ora al porto,
Estrania gente giunse: qual n'è il Duce?
E in questi lidi, qual ragion lo adduce?
VISCARDO
Dall'Anglia e' vien. Brama servir. M'è amico,
E, per te, lieta e grata nuova arreca..
(Guardando intorno).
L'argin più saldo hai superato, e vinto.
FILIPPO
Che mai?... Palesa... dì...
VISCARDO
Gernando è estinto
FILIPPO
Estinto!.. che ascoltai!..
Gernando in braccio a morte!.
A no, sì. lieta sorte
Non osa il cor sperar!
Il Duce ov'è?... Si trovi...
Si guidi al mio cospetto...
(Parte Viscardo).
Già torna il río sospetto
La mente a funestar!
Da che tragge. suoi dì
Carlo sepolto,
Men vivo ognor così
Fra pene avvolto!...
Ah fosse ormai pur ver,
Che 'l figlio è spento!
Più non dovrei temer
Sinistro evento!
Cadrebbe il genitor
Tosto al mio sdegno!
Potrei goder allor
Tranquillo il regno!
E Viscardo indugia ancor...
Quanto è lento il suo venir...
Più mi rende incerto il cor...
Ciel! che barbaro martir!...
Cessa crudel pensiero
Di tormentar quest'alma!
Ah! quando sarà vero,
Che pace aver potrò!