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ATTO PRIMO Scena ottava. Approdano le navi di Gernando il quale discende con Uggero, ed i suoi guerrieri |
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FILIPPO
Mira, o Bianca, per tua gloria,
Stuol guerriero a te presento;
Pronto allarmi, ed al cimento,
Con valore pugnerà.
CORO
Vieni, scendi, e qui sofferma,
Prode stuolo valoroso;
La sua pace, il suo riposo,
Dal tuo brando ognun si avrà.
Splenderà, per te, più saldo,
D'Agrigento il nuovo soglio;
Certa morte ogni ribaldo
Nel tuo ferro troverà.
GERNANDO
(Ciel! chi veggio! qual momento!).
BIANCA
(a Filippo)
Il lor Duce?
FILIPPO
(a Gernando)
T'avvicina.
BIANCA
Cavalier, a me t'avanza.
GERNANDO
Obbedisco...
BIANCA
(Qual sembianza!).
FILIPPO
(Che! si turba!).
GERNANDO
(Forza, o cor!).
BIANCA
Donde vieni?
GERNANDO
Dal Tamigi.
BIANCA
Là pugnasti?
GERNANDO
E trionfai.
BIANCA
L'idea cara del germano,
Che fu ognor da me lontano,
Mi ridesta il tuo valor.
Ah Gernando!... Ah dove sei?
FILIPPO
(Qual pensiero!).
GERNANDO
Chi?... Gernando?...
BIANCA
Tu il conosci?
GERNANDO
Si.
BIANCA
Potrei
Nuova alcuna udir da te?
FILIPPO
Là del Tago in sulle rive,
Disse Adolfo, che sen vive...
BIANCA
Parla... dimmi... il genitore
Sel rammenta?
GERNANDO
In ogn'istante.
BIANCA
E di Bianca?
GERNANDO
Si sovviene.
BIANCA
Dunque a che non riede a me?
FILIPPO
(a Viscardo)
(Vana speme).
GERNANDO
(quasi fuori senno)
E che il vorresti,
Sciagurata!... di tue colpe
Spettator?...
BIANCA
(sorpresa)
Ah! Che dicesti?...
GERNANDO
(rimesso)
Sì... ti calma... a te... verrà...
(Bianca rimane fissa ed immobile.
Quadro generale di sorpresa e di stupore).
GERNANDO, CLEMENTE ed UGGERO
(Ah! Che l'alma invade un gel!
M'è sul ciglio un denso vel!
Ella è in preda a fier dolor!
Ciel! Che disse! Ahi qual error!).
FILIPPO, ELOISA e VISCARDO
(Qual mistero! Oh giusto Ciel!
Deh tu squarcia il denso vel!
Duolo addita il suo squallor!
Qual l'ingombra idea d'orror!).
BIANCA
(Ah! Che l'alma invade un gel!
M'è sul ciglio un denso vel!
Grave angoscia opprime il cor!
Ciel! Che intesi! Ah qual terror! ).
CORO
(Qual mistero! Oh giusto Ciel!
Deh tu squarcia il denso vel!
Duolo addita il suo squallor!
Qual l'ingombra idea d'onor!).
FILIPPO
Qual che folgore colpita
Rimanesti!...
BIANCA
Come!... Io?...
(Rimettendosi).
Dell'errante fratel mio,
Fu il pensier, che mi turbò.
FILIPPO
Deh serena i mesti rai;
Un ingrato scorda ormai,
Che insiem patria, padre, e suora,
Da' prim'anni abbandonò.
BIANCA
Obbliarlo!... E chi 'l potria?...
GERNANDO
(Non resisto!).
FILIPPO
Ma tu piangi?
GERNANDO
Ti rincora.
CORO
Che mai fia?
BIANCA
Mi lasciate.
CORO
Che sarà!
BIANCA
(Lieto apparve questo giorno,
Ma di duol coverto è già!
Rode, e lacera il mio petto -
Quel suo detto, - quel furore;
Ed oppresso, e incerto il core,
Più risolversi non sa!).
GERNANDO, CLEMENTE
(Lieto apparve questo giorno,
Ma di duol coverto è già!
UGGERO
Rode, e lacera il mio petto -
Quell'aspetto, - il suo dolore;
Soffre, smania, ha incerto il core,
Più risolversi non sa!).
TUTTI RIMANENTI
(Lieto apparve questo giorno,
Ma di duol coverto è già!
Rode, e lacera il mio petto –
Il sospetto, - ed il timore;
Ma finor l'incerto core,
La ragion qual sia non sa!).
Fine dell'atto primo