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ATTO SECONDO Scena undicesima ed ultima. Uggero co' soldati di Gernando, Clemente, ed Eloisa | «» |
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TUTTI
Mora l'usurpator!
UGGERO
(dopo aver circondato co' suoi Filippo)
Viscardo è già fra ceppi.
FILIPPO
Oh rabbia!
CARLO
Iniquo!... fremi?...
E ancora non paventi
L'ira del ciel?... non tremi?...
FILIPPO
Non seppi mai tremar!
GERNANDO
In loco più terribile
Si tragga incatenato,
In fra le istesse tenebre,
Spiri l'estremo fiato,
Cada l'indegno alfin!
FILIPPO
Vincesti, sì, vincesti
Avverso e rio destin!
(Parte condotto da Uggero e soldati).
BIANCA
Or che salvo è il padre, il Prence,
Or che il perfido è punito,
Nella gioia, il cor rapito,
Più non sente, che piacer.
GERNANDO
Or che salvo é il padre, il Prence,
Or che il perfido è punito,
Nella gioia, il cor rapito,
Più non sente, che piacer.
CARLO
Or che stringo al seno i figli,
Or che il perfido è punito,
Nella gioia, il cor rapito,
Più non sente, che piacer.
(Tutti fuor che Carlo).
Al tuo soglio, alla tua Reggia,
Riedi, vieni in Agrigento;
Di trionfo, e di contento,
Per te, vedi, sorge il dì.
Fine del MeloDramma
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