Felice Romani
Zaira

ATTO PRIMO

Scena ottava. Castiglione e Nerestano

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Scena ottava. Castiglione e Nerestano

 

Atrio sotterraneo che mette alle carceri ove
sono rinchiusi gli schiavi francesi.
Castiglione e Nerestano.

CASTIGLIONE
Vieni: l'albergo è questo
Del lutto e del dolor: qui gl'infelici
Di Solima campioni han da tre lustri
Carcere orrendo. - Oh! con qual gioia, amico,
Benediran redenti il tuo gran zelo!

NERESTANO
Al Ciel sia lode, al Cielo
Che a me concede Cavaliere oscuro
Grazia ottener presso il Sultan severo,
Tanti prodi far salvi, e te primiero.
Così pietoso avesse ogni mia speme
Udita il Cielo! Ma dolcezza umana
Sempre di amaro è sparsa.

CASTIGLIONE
E qual potresti
Voto formar che accetto al Ciel non sia?
Qual t'affligge pensier?

NERESTANO
Noto ti fia.
Di sì bel turbata
Non sia la gioja.

CASTIGLIONE
Calpestio d'armati
Vicin risuona... De' guerrier disciolti
Vien condotto il drappello a te d'innante:
Godi dell'opra tua.

NERESTANO
Beato istante!


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