Felice Romani
Zaira

ATTO PRIMO

Scena quindicesima. Orosmane, Corasmino, Uffiziali e Schiavi. Tutto il Corteggio del Sultano

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Scena quindicesima. Orosmane, Corasmino, Uffiziali e Schiavi. Tutto il Corteggio del Sultano

 

OROSMANE
Corsa è l'ora a lei concessa:
Cavalier, tu puoi partire.
Tu mi segui, andiam, Zaira;
Già l'altar ne infiora amor.

ZAIRA
(Lassa me!).

CORASMINO
(Che fia? sospira!...).

OROSMANE
Non rispondi?

ZAIRA
Ah! mio Signor!...

OROSMANE
Che mai veggo?... In tal momento
Tu sì mesta e sbigottita!
Perché? parla...

NERESTANO
Un tristo evento
Di dolore l'ha colpita...
Lusignan, Signor, sen muore:
Chi di noi potria gioir?

ZAIRA
Deh! ti piaccia a migliore
Queste nozze differir.

OROSMANE
Differirle!

CORASMINO
E qual pensiero
D'uom morente aver tu puoi?

NERESTANO
È francese.

CORASMINO
È a lei straniero.

NERESTANO
Niun cristiano è tal per noi.

OROSMANE
Tutti, o franco, tutti il sono
Per colei ch'io pongo in trono.
Vieni omai...

ZAIRA
Signori...

OROSMANE
Ricusi!
L'amor mio tropp'oltre abusi.

ZAIRA
Soffri, deh!.. ch'io mi ritiri...
Ch'io ti asconda i miei sospiri...

OROSMANE
Resta... il vo'... Tu forse, o franco,
Sei tu forse un seduttor!...
Guardie, olà...

ZAIRA
T'arresta... Io manco.

NERESTANO
Ah Zaira!...

OROSMANE
Oh mio furor!
Ite, o schiavi, e differito
Sia per ora il sacro rito.
E tu, trema... Sul Giordano
Non ti trovi il nuovo albor.

TUTTI
OROSMANE
Io saprò da qual deriva
Strana fonte il tuo dolore.
Sciagurato chi mi priva
Del mio bene, del tuo core!...
Fremerai d'aver negletta
Del Sultano la bontà...
Il furor di mia vendetta
L'Universo scuoterà.

ZAIRA
Non cercar da qual deriva
Fatal fonte il mio dolore.
Niun mortal di te mi priva,
Del destino è il rio terrore.
Ma da me, da me negletta
Non pensar la tua bontà.
Più crudel di tua vendetta
Tal sospetto a me si fa.

NERESTANO
(Dio de' padri, in lei ravviva
Di tua Fede il puro ardore:
L'empia fiamma che nutriva
Sia sepolta nel suo core:
Questa almeno in morte aspetta
Un Eroe da te pietà.
Ah! l'amor, non la vendetta,
Del Sultan, tremar mi fa).

CORASMINO
(Ben vegg'io da qual deriva
Rea cagione il suo dolore.
Per lo Schiavo amor nutriva,
Ingannava il suo Signore...
Di sua gente, di sua setta
Tutta è in lei l'infedeltà...
Ma l'oltraggio avrà vendetta;
L'arte mia l'affretterà).

CORO
(Tal ripulsa al suo Signore!
Tal mercede a tanto amore!
Vile ancora, ancor negletta
Nel Serraglio languirà).

Fine dell'atto primo


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