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FATIMA
Fa' cor, Zaira: il sagrificio è amaro,
Ma necessario; e la pietà superna
Ti reggerà perché compiuto ei sia.
ZAIRA
Sì... la fralezza mia
D'ajuto ha d'uopo che non sia terreno...
A tanta guerra ogni valor vien meno.
FATIMA
Tu vincerai, mel credi:
Vittoria è nel soffrir.
ZAIRA
Ahi vana speme!
Invan dal cor che geme
S'alza preghiera al Ciel perch'ei ne tolga
D'Orosmane l'imago, e ad ogni istante
Fra il Cielo e me la cara imago io vedo.
FATIMA
Misera! e credi?...
ZAIRA
Il Ciel clemente io credo.
Odiar potrebbe ei tanto
Un magnanimo cor? Qual può cristiano
Vantar virtute che il Sultan non vanti?
Sorge talor fra tanti
Crudi pensier consolatrice idea,
Che, dove io salga di Sionne al trono,
Alla salute sua prescelta io sono.
Allor desìo mi prende
Di volar al Sultano, e a lui prostrarmi,
E l'esser mio svelarli.
FATIMA
Deh! nol tentar: perdi il fratel se parli.
T'ama Orosmane, è vero;
Ma più i Cristiani abborre, e, più di tutti,
Di Lusignan la stirpe. - Ah! serba, amica,
Serba al padre il segreto e la promessa.
ZAIRA
Odo rumor...
Cielo! il Sultan si appressa.