Antonio Ghislanzoni
Francesca da Rimini
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ATTO SECONDO

Scena quarta. Alberigo

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Scena quarta. Alberigo

 

ALBERIGO
(che entra esplorando con sguardo sinistro.)
In verità, propizia
Fu sempre a me fortuna!...
Certo, accoppiata in perfido ,
Ecclisse era la luna,
Quando la madre mia
Nel mezzo. della via
Siccome un cencio lurido
Ai cani mi gettò.

Ed or si invecchia, povero
Soldato di ventura...
Mentre costoro impinguano
Di lor viltà spergiura;
Or Guelfi, or Ghibellini,
Piegandosi ai destini
Di chi con oro e titoli
Meglio appagar li può.
Italia... Italia, gridano
Questi bastardi ignavi;
Oggi abborriti despoti,
Doman frementi schiavi,
E vendono l'impero,
Fan patti allo straniero,
Pur rimescendo ai brindisi
Italia e libertà!...
Alfine una rivincita
Io prenderò su voi...
Voglio gioir, vuo' ridere
Di questi fatui eroi...
Al povero mio stato,
Al mio mestier dannato
Di questi rei lo spasimo
Sollievo porgerà...!


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