Antonio Ghislanzoni
Francesca da Rimini
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ATTO TERZO

Scena seconda. Alberigo, Lanciotto

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Scena seconda. Alberigo, Lanciotto

 

ALBERIGO
Signor, dell'Anastagi,
A voi reco uno scritto...
(presenta un foglio)

LANCIOTTO
(vivamente, prendendo il piego)
A me!... Nessuna
Parola aggiunse?

ALBERIGO
No...

LANCIOTTO
(leggendo)
Franco il pensiero
Ti esprimo, o Duca. Tuo fratel non ama
La fidanzata sua... D'un altro amore

In segreto si strugge. »
È strano. - E dove mai tali novelle

Costui raccolse?...
(ad Alberigo)
Ascoltami... Tu fosti
Per lunghi mesi al campo
Col fratel mio... Mai profferse un detto

Che rivelasse... una segreta fiamma?

ALBERIGO
(con ipocrisia)
Oh... che mai chiedi?...

LANCIOTTO
Parlami

Il ver...

ALBERIGO
Pensoso e muto,

Cupo lo sguardo, immobile,
Talvolta io l'ho veduto...
E della pugna correre

La perigliosa sorte
Qual uom che aneli a morte

Come a supremo ben...

LANCIOTTO
Né della sua mestizia
Lo interrogasti mai?...


ALBERIGO
(come sopra)
Investigar d'un principe
La mente io non osai...

LANCIOTTO
(con inquietudine)
Di lui cerchiam !

ALBERIGO
(accennando dalla finestra)
Miratelo...
Ei colla vostra sposa
Sotto quell'elce ombrosa
Leggendo si intrattien...

LANCIOTTO
(colpito)
Con lui!
(si accosta alla finestra, guardando fissamente)

ALBERIGO
(con ironia)
Gli sdegni tacciono...
La larva dell'ucciso
Fratel da lei dileguasi...
Erra un gentil sorriso
Sul volto ove riflettersi
Pareva il cor turbato...

LANCIOTTO
(volgendosi impetuosamente verso Alberigo,
lo afferra per un braccio e leva su lui il pugnale)
Ti spiega, o sciagurato...
Che vuoi tu dir?...

ALBERIGO
(cadendo in ginocchio)
Pietà!

LANCIOTTO
(dopo breve silenzio)
Non io sarò il carnefice...
Guardie, accorrete... olà!
(quattro armigeri entrano in scena
e si pongono ai fianchi di Alberigo)
Al mio cospetto togliti,
Codardo avventuriero....
Una nefanda ingiuria
Lessi nel tuo pensiero...
Pria che la vil calunnia
Gridin tue labbra impure,
AL lampo d'una scure
Il capo tuo cadrà...

ALBERIGO
In che vi offesi?... grazia,
Signor!...

LANCIOTTO
(accennando alle guardie)
Ti scosta... va!...
(Alberigo esce fra le guardie)


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