Domenico Gilardoni
Otto mesi in due ore
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PARTE PRIMA

Scena sesta. Elisabetta, Potoski, Fedora e Maria

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Scena sesta. Elisabetta, Potoski, Fedora e Maria

 

ELISABETTA
Madre mia, come vi sentite?...

FEDORA
Questa richiesta, sembra piuttosto che io dovessi a te
dirigerla, mentre il tuo volto dimostra un non so che di...

ELISABETTA
Oh... v'ingannateio mi sento benebenissimo

FEDORA
Maria?...

MARIA
Signora contessa.

FEDORA
Chiudi la porta d'ingresso,
e danne la chiave al mio consorte.

ELISABETTA
(Oh Dio!Ed ora come farò per uscire?)

MARIA
Ecco, signore, la chiave.

POTOSKI
Fedora, Elisabetta, un qualche riposo ci è pur
necessario. Andiamo a gustarlo.

ELISABETTA
Deh, qui fermate il piede, e vi sovvenga,
che passar non lasciaste,
mai senza un dono, e benedirm'in pria,
il giorno che rammenta l'età mia.

POTOSKI
Ridir que' sacri accenti, il sai, ci è caro,
non men che il darti ciò che brami e aneli;
adunque il cor, che più desia, disveli.

ELISABETTA
Quel pegno io bramo, che dagli avi suoi
La madre ricevè...

FEDORA
Tel prendi, o figlia.
Ei possa te difendere
dai mali in ogn'istante,
se di noi priva un ,
ne andassi errante!

POTOSKI e FEDORA
Il bene abbi sempre,
qual fido seguace;
di calma, di pace
sien tutt'i tuoi .
Celeste possanza,
proteggi quel voto,
che il labbro devoto,
per lei profferì.

ELISABETTA
Felici mirarvi
nel grado primiero;
fu il solo pensiero
di tutt'i miei ;
ma pur se vi offesi,
l'annulli quel voto,
che il labbro devoto
per me profferì.

MARIA
(Di pianto il mio ciglio già
tutto s'empì.)

Potoski, Fedora ed Elisabetta entrano nella camera a
destra, seguiti da Maria, che sentendo picchiare
pianamente all'uscio, si ferma.


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