Domenico Gilardoni
Il borgomastro di Saardam
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ATTO PRIMO

Scena seconda. Leforte e detti

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Scena seconda. Leforte e detti

 

LEFORTE
Amici, il borgomastro or or trovai,
e in tuon di disimpegno d'alto affare,
m'impose che fintanto ei non venisse
alcun di noi di qui non si partisse.

TUTTI
(con sorpresa e circondando Leforte)
Non partir! ... Qui venir! ...
Che vorrà! ...

LEFORTE
Chi lo sa ...

TUTTI
Ordinar!... di restar?...
Che sarà?

LEFORTE
Non si sa!...

TUTTI
(Non trovo in me delitto,
che paventar mi fa.
In breve questo arcano
che asconda ognun saprà.)

CZAR
(In breve questo arcano
che asconda ognun saprà.)

FLIMANN
(Dal fiero mio periglio
sottrarmi or chi potrà!)

LEFORTE
Sire, se non finiam questa commedia,
(piano allo Czar)
ho timor che inciampiamo in qualche imbroglio.

CZAR
Che imbroglio, che timor; seconda e taci.
Caro Flimann, allegri.

FLIMANN
Amico, a dirti il ver, son quasi morto.
Del borgomastro il cenno ...

CZAR
Ebben?... che temi?
Sei forse reo?...

FLIMANN
Pur troppo ...

CZAR
Ih!… perché adori
la sua pupilla?...

FLIMANN
Ah no... che v'ha di peggio!
Io sono un disertore!

CZAR
Oh, corpo d'una bomba!

FLIMANN
Ti par ch'io tema a torto?

CZAR
Oh no!...

FLIMANN
Sì, è dessa;
a me la guida amore.

CZAR
Ogni tema sparì nel disertore.


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