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ATTO SECONDO Scena decima ed ultima. Flimann, lo Czar,- e quindi tutti gli attori un dopo l'altro | «» |
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CZAR
Qual colpo! giusto ciel! Son tratte al suolo
del porto le catene!
Come, adunque, fuggire da queste arene?
FLIMANN
M'inganno? Mikailoff?a ché sì mesto?
CZAR
Partir vorrei, ne ciò mi vien concesso!
FLIMANN
Gente s'appressa.
CZAR
Inopportuno arrivo...
Marietta e Carlotta alla testa dei falegnami, e Vambett
in mezzo a Leforte ed A lì vestito da ambasciatore.
LEFORTE
Eccolo.
(indicando lo Czar a Vambett)
ALì
È quegli.
(come sopra)
VAMBETT
(Un nuovo scoprimento!
Se durasse anche un po' questo accidente
io pazzo diverrei sicuramente.)
(volto allo Czar)
Di tutto essendo a giorno,
di Saardam l'ammiraglio
fra poco ei qui verrà,
onde far imbarcare,
con quanta gente occorre
vostra maestà!...
TUTTI
Maestà! ...
CZAR
Sì, amici, alfin mirate,
(aprendo l'abito e mostrando i suoi distintivi)
quell'io mi son, che sulla Russia impera.
FLIMANN e MARIETTA
Signor...
CZAR
V’intendo. Amor vi avvinse un giorno
consorti or io vi annoderò.
Dell'armi il fallo a te perdono,
e già delle mie navi il duce sei.
MARIETTA e FLIMANN
Me felice!
VAMBETT
Ma... sire... io... non...
CZAR
Tacete.
Non vi amò Marietta, e lo sapete.
MARIETTA
Nel tuo seno, O sposo amato,
io godrò felici istanti,
e le pene del passato
il tuo amor compenserà.
Tu passando al fianco mio,
sempre fido a me, la vita
la farai vié più gradita,
più soave a te sarà.
CORO
Ogni pena è omai finita;
lieto ognun giubilerà.
MARIETTA
È tale il dolce incanto
che porge a me l 'idea
d'aver per sempre accanto
un ben ch'io già perdea,
ch'in estasi soave
quest'anima rapita,
dimentica la vita
e si trasporta in ciel.
CORO
Dopo procella e turbine
ritorna il ciel sereno,
alfin di gioia in seno
veggo a brillarvi il cor.
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