Felice Romani
Alina regina di Golconda
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ATTO PRIMO

Scena decima. Seide solo, poi i Grandi

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Scena decima. Seide solo, poi i Grandi

 

SEIDE
E fia ver quanto udii! Dunque deluso
sarà Seide appieno!
Sento che già il furor m'invade il seno.
Ingrata! In me un sostegno
trovato avresti al vacillante regno.
E tu, crudele Alina
sprezzi il mio vivo ardor! Non curi, ingrata,
i dolci sensi del mio cor! Un altro…Un altro…
al sol pensarlo io sento
agghiacciarmi e avvampare in un momento.
Dunque invan mi lusingai;
fu un inganno la speranza!
No: per me, per me giammai
il tuo cor non palpitò.
Ma se un altro amor t'alletta
la vendetta usar potrò.
Entrano i Grandi.
Amici udiste?
Traditi siamo
a un vil straniero
ceder dobbiamo.
Oggi sul trono ascendere
Golconda il mirerà.

CORO
Oggi la spada vindice
sul traditor cadrà.

SEIDE
Voi lo giurate?

CORO
Unanimi
noi ti giuriam vendetta.

SEIDE
Vi leggo, magnanimi
sul ciglio lo sdegno
che, al vile disegno
vi ferve nel cor.
Ad iranobile
l'effetto risponda
si salvi Golconda.
Il trono, l'onor.
Quell'anima fiera
mi provi spietato
lo esige, lo impera
l'amore oltraggiato.
Domare quel core
saprò col terrore,
l'altera, pentita,
punita sarà.

CORO
Lo scettro dell'India
in mano straniera!
Paventi la perfida!
Invano lo spera.
Silenzio. Non perdaci
incauto furor.
Partono.

Magnifica sala d'udienza nel regio palazzo. Trono
orientale da un lato.


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