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Federigo Tozzi Ricordi di un impiegato IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
MeseGiorno (0101)
1 | 1 2 0311| 11 marzo~Se ieri sera io fossi 3 | 12 4 | 20 5 | 22 6 | 26 7 | 27 8 | 29 9 | 30 10 0309| più a casa. Il cielo mi abbagliava.~Mentre stavo così, io mi 11 0311| sua ombra; la lucentezza abbarbaglia; e dovento pazzo fino al 12 0303| fermo e la guardo. Quella abbassa il capo con le compagne, 13 0418| ai ferri del letto. Devo abbassare gli occhi! Incontro la faccia 14 0203| scintillanti e le palpebre abbassate:~sembra agitata e che pensi 15 0302| stipiti della porta. Allora, abbasso gli occhi io. Quando li 16 0319| diceva che non se le lavava abbastanza.~Oggi mi scrivono ch’è morto, 17 0302| forse, non è che un vago abbozzo che vive dentro di me.~Ora, 18 0311| ghirlanda comprata per farle abbracciare il feretro; povera ghirlanda 19 0330| uno stecco lungo.~Il più abile è arrivato a beverne sette.~ 20 0305| Si vede subito che lei è abituato male; ma bisogna che si 21 0302| mesuro con la mia consueta abitudine; e, forse, non è che un 22 0306| Devo sempre evitare che mi accadano cose spiacevoli; perché 23 0307| compromettere; ma egli, accarezzandomi il viso, mi dice:~— Non 24 0309| La pianura è nebbiosa, e accendo una sigaretta.~Mi par di 25 0303| tanto! È li’; guardi.~E mi accenna una piccola osteria di fianco 26 0327| si deve rassegnare. E, accesa una sigaretta, va sul piazzale.~ 27 0418| punta di quattro candele accese sul comodino; e un rosaio 28 0311| qualche lume casalingo è acceso.~Aspetto che il fragore 29 0317| tu mi ripassi le somme.~— Accetto.~Prendo un foglio di carta 30 0302| urtava. Mia madre aveva un’accigliatura feroce; e io ho avuto sempre 31 0311| più pietanze. Restano le acciughe sotto la salsa di zenzeri 32 0327| facchini e i barrocciai, accoccolati dove batte il sole, ci si 33 0330| barrocciaio minaccia di accoltellare un mio collega, che deve 34 0318| importanza: piuttosto cercano di accomodarsi a certi stati d’animo che 35 0306| dicendo giulivamente:~— Si accomodi.~Vedo che i miei libri e 36 0419| di più!~E sono andato ad accompagnare la mia fidanzata fino al 37 0327| marzo~È quasi mezzanotte, e accompagno, fino a casa sua, una donna 38 0316| che io voglio. Allora io acconsento ai tuoi sguardi, e m’avvio 39 0306| al capostazione, che mi accorda il permesso di andare a 40 0417| Attilia, senza che se ne accorgano quelli di casa, vado a dormire 41 0307| lo scontento.~Egli se ne accorge; e si decide, per puntiglio, 42 0316| angoscia se ne sia andata, mi accorgo di non esser solo: c’è tutta 43 0305| Io rispondo:~— Me ne sono accorto; ma non voglio cedere.~Il 44 0302| animo? Sarei, forse, per accostarmi a quella cattiveria che 45 0203| fotografia; e mia madre, accostatele insieme passando loro una 46 0311| luna tanto bassa, giù negli acquitrini del canapale!~ 47 0305| male; ma bisogna che si adatti anche lei. Il signor Brilli 48 0307| mia camera, dorme la donna addetta alle latrine della stazione; 49 0307| altro; e specialmente gli addetti alla gestione aizzano lo 50 0319| Quel vetturino, che è addetto al servizio postale, le 51 0407| Gli fecero una cena di addio, alla quale non presi parte, 52 0318| perché anzi mi sarebbe addirittura impossibile ritrovarlo.~ 53 0305| avrei tempo e la sera mi addormento subito, tutti i giorni, 54 0302| gli altri, che sembrano adirati e scontenti. Poi, rassegnato, 55 0318| e che una volta abbiamo adoprate, mettono un’ebrietà di scontentezza 56 0309| mestieri. Ma, per lo più, erano adoprati per far portare, con il 57 0317| certe parole che non ha mai adoprato. A cena, come per compensarmi, 58 0405| matite rosse; ma non le adopro. E il vento non si sa quel 59 0416| nello scompartimento, m’affaccio. M’ero affezionato più di 60 | affatto 61 0311| apro la finestra, mi sento afferrare il cuore, e portare giù 62 0303| e dice con una bonarietà affettata:~— Insegnategli quel che 63 0305| per il bisogno di sentirci affezionati a lui, ci paga mezzo litro 64 0329| per terminare un lavoro affidato a me. Bevo il terzo caffè; 65 0302| smettere mai. Io mi stizzisco e affretto il passo; lo pago e mi siedo 66 0319| stesso.~La signora Marianna aggiunge:~— Io l’ho brontolata tante 67 0306| anderò subito.~La moglie, aggiustandosi in fretta il vestito, si 68 0330| ma non mi sento a mio agio in compagnia di questo spostato; 69 0203| palpebre abbassate:~sembra agitata e che pensi perfino la bocca. 70 0311| anima non ci sono che bare e agonie, che passano l’una dopo 71 0303| pensato noi. La prenderà da Agostino, il corriere che va a Pisa.~ 72 0305| fidanzato a Firenze.~L’ostessa, aguzzando gli occhi e il viso, rincalza:~ ~— 73 0309| spalle. Era magro e il mento aguzzo: gli occhi di un verde nero. 74 | Ah 75 0305| noi abbiamo riposo; ma non aiuta la moglie, che deve cucinare 76 0330| uova di tra le stecche; aiutandosi con uno stecco lungo.~Il 77 0305| un giovanotto di Firenze, aiuto applicato come me, che si 78 0318| con me è molto buona, mi aiutò: io dovevo ritrovare lungo 79 0307| gli addetti alla gestione aizzano lo scontento.~Egli se ne 80 0309| stazione, i bagagli dagli alberghi. O quando qualcuno cambiava 81 | alcuno 82 0405| osteria, la signora, Marianna allatta la sua bambina. Il marito 83 0418| stava bene, tutti erano allegri. Io riescivo così a fingere, 84 0317| suoi amanti anche noi?~Io m’allontano da lui; ma egli mi riprende 85 0326| taciturno?~Non potevano alludere altro che a me, e il cuore 86 0202| Volevo rispondergli ch’egli alludeva alla mia fidanzata, ma mi 87 0307| vedo quella calligrafia allungata e grossa, somigliante un 88 | alquanto 89 0302| vocio sommesso; e una donna, alta e imponente, viene a domandare 90 0316| grossi cancelli di legno.~All’altare maggiore, un enorme quadro 91 | altrettanti 92 0302| nella sua stanza, non si alza da sedere. È un uomo anziano, 93 0330| Perché non ho voglia di alzare gli occhi, se c’è già la 94 0305| tutti i giorni, prima di alzarmi da tavola, scrivo una lettera 95 0303| 3 marzo~Mi alzo prestissimo. Odo due o tre 96 0326| dubbio; e vorrei che mi amasse. Ma vorrei fosse lei la 97 0317| lite silenziosa se io non amassi da vero Attilia?~La voce 98 0311| averti avuta e nell’averti amata sempre di più.~I viottoli 99 0202| osavo né meno di dire che amavo. Invece, chiesi:~— Quando 100 0103| io mi senta anche molto ambizioso; anzi, per questo motivo, 101 0317| vuoi, significa che agli amici non vuoi bene. Se tu mi 102 0203| solini non reggono più l’amido. Quando ha finito, mi dice:~— 103 0306| 6 marzo~Attilia si è ammalata; e mi ha fatto scrivere 104 0103| quale me la figuro. E non ammetto transazioni.~ 105 0306| può darsi che io faccia ammirare il mio coraggio dalla padrona? 106 0306| approvato il mio desiderio d’ammogliarmi. E mi dico che non devo 107 0317| 17 marzo~Marcello Capri amoreggia con la figlia d’un ingegnere. 108 0327| barrocciai si alzano; e, andando fin sotto la finestra, bestemmiano 109 0203| vero la mia Attilia; e, ad andarmene da Firenze, per essere mandato 110 0316| la mia angoscia se ne sia andata, mi accorgo di non esser 111 0306| renderà i denari, e me ne anderò subito.~La moglie, aggiustandosi 112 0330| silenzio!~La luna se ne andrà senza ch’io abbia alzato 113 0306| non sono stato derubato? Andrei dai carabinieri, mi farei 114 0329| chilometri. -~Uno sbigottimento angoscioso mi spingeva tra quelli spazii; 115 0317| perde d’animo; e, per non annoiarsi più con me, finge che abbia 116 0311| argine; e cammino lì.~Sono annoiato; ma il chiaro di luna mi 117 0319| A sentirlo parlare, mi annoiavo subito e guardavo soltanto 118 0316| imparassi a telegrafare! Mi annoierei meno e durerei meno fatica; 119 0326| vocio, ho udito chiedere con antipatia:~— Perché è sempre così 120 0306| terra; e sul tavolino è aperta una cassetta piena di strumenti 121 0316| garbo e restavo vicino agli apparecchi, sempre sul punto di provocare; 122 0316| pelle s’è sfatta, e sono apparse le ossa; poi anche le ossa 123 0305| nostri compagni di mensa appartengono al personale viaggiante; 124 0303| entra da un cortiletto che appartiene alle carceri del paese; 125 0330| il bacio più castamente appassionato che io potessi vedere. Tanto 126 0330| un mio collega, che deve applicare un regolamento rinnovato 127 0307| due giorni funzionano gli applicati.~La moglie di lui, malata 128 0405| Il marito sta con le mani appoggiate al marmo del tavolino, dove 129 0302| in treno, su un libretto appoggiato al ginocchio; e ho voglia 130 0309| sotto le Logge dei Lanzi. Appoggiava le grucce al muro e stava 131 0406| impensierisce; e le scrivo con una apprensione che non mi lascia più pace. 132 0302| sbraitare con Drago; che approva~mugulando dentro la gola 133 0305| Brilli e Marcello Capri l’approvano.~Intanto, il figlio maggiore 134 0306| senza che mio padre abbia approvato il mio desiderio d’ammogliarmi. 135 0302| avvicinarsi, mi studia lungamente; appuntellandosi con ambedue le mani agli 136 0316| mi vien voglia di farlo appuntellare.~Sopra ci ho visto un gatto 137 0309| scrivere, si fida di quel che appunto da me in un mio libretto.~ 138 0203| ben chiuso; e riesco ad aprirlo con sveltezza delicata:~— 139 0418| rifare le scale.~È venuta ad aprirmi la mamma; che io avevo visto 140 0319| si sente. I suoi occhi si aprono, seguendo tutti i movimenti 141 0406| il secondo è più che mai arcigno. L’impiegato impallidisce, 142 0311| verso la parte opposta.~Gli argini sono verdi, l’Arno un poco 143 0318| la mia anima prenda quest’arie di scontentezza quasi allegra? 144 0318| tutto verde.~Mi ci sono arrabbiato, dopo. Ma come? Una sensazione 145 0329| Potrei farli tacere e mi arrabbio invece. Pare che si travolgano 146 0303| una delle sirene. Un treno arriva. Su l’argine del fiume, 147 0302| 2 marzo~Arrivo a Pontedera dopo le venti. 148 0319| soltanto le sue palpebre arrossate da una infiammazione cronica. 149 0309| suoi occhi troppo dolci e arrossisce. E dopo un sospiro, mi risponde:~— 150 0318| verniciata a nuovo e non ancora asciutta bene; come i cancelli del 151 0311| Cammino un poco sul letto asciutto del fiume, dove sono molte 152 0311| spengono.~Mi soffermo per ascoltare i suoni di una chitarra: 153 0405| perciò non rispondo; ed ascolto gli osti, che cominciano 154 0319| miglia dal paese; sopra l’asino. L’acqua gliele guariva, 155 0326| Ma sono restato fermo, aspettando quello che qualcuno avrebbe 156 0302| la padrona.~Questa, che aspettava dietro la porta, sopraggiunge; 157 0327| il paese lo sa, e noi ci aspettiamo che capiti l’ingegnere in 158 0316| tanto guardavano in su per assicurarsi che non li vedesse nessuno. 159 0203| leggere una contrarietà assoluta e immutabile, quasi un’ostilità 160 0330| testimoni lo hanno fatto assolvere; ed egli spera che l’Amministrazione 161 0309| solitudine mi stordisce e m’assorda; e mi fermo a guardare le 162 0317| credo. Tu devi essere più astuto di quel che non pare. Hai 163 0305| Se c’è Drago fuori dell’atrio, tornano perfino in due 164 0409| quarto d’ora. I miei occhi s’attaccano alla campagna.~ 165 0305| perdono. Ha una gran voglia d’attaccare briga con me, e cerca tutti 166 0330| dimenticato tutto, e con le bocche attaccate insieme pigliavano quella 167 0316| poi tanto sottile che s’è attaccato alle tegole; poi la pelle 168 0103| persisto nel proponimento di attendere, di giorno in giorno, una 169 0318| verso persone che non si attendevano da me tutta quanta questa 170 0330| è ingombra di gabbie che attendono i treni diretti. Non ho 171 0303| I miei colleghi stanno attenti a quel che gli rispondo.~— 172 0330| schiaffeggiare, fa quasi l’atto di tornare a dietro e pare 173 0303| prende un seggiolone, e lo attraventa contro quello del bigliettaio; 174 0316| giornata finisca presto attraversando, senza lasciarvi il segno, 175 0303| strettissima e oscura, devo attraversare una stanza piena di pacchi. 176 0327| ho incontrato Némora che attraversava i binari per andare a una 177 0406| cerchiati d’oro.~Il silenzio aumenta. Ma l’ispettore non guarda 178 0318| sentito subito nella mia anima avanzarsi una freschezza morale che 179 | avendo 180 | avendolo 181 | avergli 182 | avermi 183 | avessero 184 | avete 185 | avrò 186 | avuta 187 0316| nel viso, che tutti se ne avvedevano. Ma, proprio allora, scrivevo 188 0311| strada, e un cane mi si avventa. Urlo; ma nessuno mi risponde. 189 0327| vetturino della posta le si avventi addosso come ieri sera.~ 190 0306| nella camera nuova a qualche avventura; che m’invidierà tutto il 191 0306| se la dice con Drago, mi avverte che nella mia camera, ogni 192 0307| invece, ho mezza voglia di avvertire la padrona; perché si guardi 193 0306| fatto sempre così.~— Doveva avvertirmi. E io non avrei preso la 194 0306| trovarmi a cose~simili; per avvezzarmi a tutto. Perché, magari, 195 0418| avuto il permesso, mi ci avvicino, un poco in punta di piedi; 196 0203| padre.~Arrossisco e mi sento avvilire, benché con un senso di 197 0316| acconsento ai tuoi sguardi, e m’avvio a sentire la tua amicizia 198 0305| soggiunge:~— Me ne sono avvisto anche io. Tu non sai trattarci 199 0405| subito, e sbaglia; ma poi ci azzecca:~— Le paste nel sugo.~— 200 0412| striscia di carta i loro segni azzurri. Poi, l’applicato risponde; 201 0311| scherzano tra il verde azzurro e turchino dei cavoli; ma 202 0329| riuniti facendo un gran baccano insieme, con la sorella 203 0307| scompartimento. Egli ci bacia tutti ad uno per volta, 204 0417| Quasi, mi vien fatto di baciare i guanciali del letto! Ma 205 0418| faccia di Attilia. Fo per baciarla subito, tanto le sono vicino 206 0330| allo scompartimento, si baciavano. È il bacio più castamente 207 0418| il mio nome. Poi, senza badare più a lei, finisco d’entrare; 208 0309| a mano, alla stazione, i bagagli dagli alberghi. O quando 209 0203| fotografia di Attilia; e, bagnandola volentieri di lagrime, le 210 0203| pare così bella che mi si bagnano un’altra volta gli occhi.~ 211 0309| le stelle debbono essere bagnate. Ma quella solitudine mi 212 0418| prendo le mani e gliele bagno di lacrime. Balbetto un’ 213 0318| il preciso compito di non balbettare più invece che di parlare: 214 0316| morta la mamma.~Oggi piove. Baleni che sembrano umidi; e la 215 0309| grande lenzuolo; e i suoi bambini si trastullano con una sedia.~— 216 0405| e le forme del cacio.~Il bambino più grande, con il moccio 217 0311| voglia di fare una gita in barca, fino al ponte sottile, 218 0311| scompare. Ma non trovo un barcaiolo.~Allora, m’incammino verso 219 0311| mia anima non ci sono che bare e agonie, che passano l’ 220 0303| piazzale: pochi facchini; molti barrocci carichi, con sopra un impermeabile 221 0330| 30 marzo~Un barrocciaio minaccia di accoltellare 222 0309| braccia tatuate; un altro, bassetto, con i baffi neri e il vestito 223 0327| barrocciai, accoccolati dove batte il sole, ci si divertono 224 0202| misero a gridare, ridendo e battendo le posate sopra i piatti. 225 0412| apparecchio si muove, e comincia a battere su la striscia di carta; 226 0326| farmelo riattaccare? Perché mi batteva troppo il cuore, e non volevo 227 0302| me. Divengo impaziente; e batto con le nocche il piatto 228 0305| crescere? Sa che lei è un bel tipo? O perché vuole stare 229 | ben 230 0307| ne parli più. Santa Lucia benedetta, che mi protegge la vista, 231 0330| cassetta della stazione. Ma la benevolenza e l’amicizia dei testimoni 232 0305| cercando di rendermelo più benigno, gli rispondo:~— Sono fidanzato 233 0305| lontano da Firenze. È molto benvisto perfino dal sindaco di Pontedera 234 0317| dice:~— Perché, allora, non bestemmi anche tu? Senti quanto è 235 0329| insieme. Anche la ragazza bestemmia.~Certe notti, dopo aver 236 0327| andando fin sotto la finestra, bestemmiano e gridano giocondamente. 237 0303| bigliettaio; il quale comincia a bestemmiare. Quelle bestemmie m’impacciano, 238 0303| comincia a bestemmiare. Quelle bestemmie m’impacciano, e me ne sto 239 0309| molto migliore di quello che beve tutti i giorni.~E mi versa 240 0305| pane e il maiale salato; bevendo, poi, un bicchiere di vino 241 0330| Il più abile è arrivato a beverne sette.~Ma io invidio tutta 242 0418| diacce e la pelle del viso è bianca e un poco umida. Come se 243 0203| canterano per ricontare la biancheria che dovrò portare con me. 244 0309| nera; un altro con i baffi bianchi e le braccia tatuate; un 245 0311| trabocca dalle siepi dei biancospini. Mentre le ombre sono turchine 246 0307| una lunga stanga messa in bilico sopra un sostegno verticale. 247 0330| lungo lo stecconato dei binarii, incontro l’innamorata del 248 0317| abbia ancora sedici anni; bionda e rosea; ma grassa come 249 0303| tarchiato, che ha i baffi biondi e gli occhi di un celeste 250 0317| tecnica.~Anche il Capri è biondo e roseo; e dà un’occhiata 251 0319| non l’amo più mio zio! Bisognerebbe che fosse vivo e giovane, 252 0311| e i suoi fiori.~Oggi ho bisticciato con il gestore, che non 253 0307| dell’inimicizia, dopo due boccate di sigaro, prosegue:~— Non 254 0330| dimenticato tutto, e con le bocche attaccate insieme pigliavano 255 0405| gola con questo coltello.~I boccioli di rosa sono come punte 256 0305| di masticare gli ultimi bocconi. Ma siccome la mattina non 257 0318| giovinezza come un’acqua bollente che è impossibile stia immobile!~ 258 0303| alle mani; e dice con una bonarietà affettata:~— Insegnategli 259 0317| chiedere scusa e senza dire bongiorno.~C’è il canapé convinto 260 0306| con questa scritta:~Giulio Boschetti, dentista di Empoli, estrae 261 0330| passeggiare solo tra i boschi, dove io possa stare molte 262 0309| e in mezzo l’acqua di un botro che scintillava, chiara 263 0326| non mi sono staccato un bottone dalla giubba e non sono 264 0307| lasciandosi prendere dalla bramosia dell’inimicizia, dopo due 265 0307| potrei essere più contento! Bravo Gradi! Si comporti bene 266 0316| vedesse nessuno. Una notte un briaco ci si è rotto la testa. 267 0303| di nebbia; ma, sopra un~bricato, distinguo il piccolo pennacchio 268 0305| gran voglia d’attaccare briga con me, e cerca tutti i 269 0330| gli occhi chiarissimi che brillano; poi sparisce di corsa nel 270 0405| notizia di Attilia; e questi brividi freddi sono più voluttuosi 271 0307| manca nulla; e mi tiene due brocche d’acqua invece che una. 272 0319| Marianna aggiunge:~— Io l’ho brontolata tante volte, perché viene 273 0309| sigaretta.~Mi par di sentire un brulichio indistinto per tutta la 274 0311| l’acqua del fiume fa un brusio monotono, urtando in un 275 0318| magari anche riescendo brutale verso persone che non si 276 0319| dietro i vetri della porta.~È brutta e magra. Quando passa la 277 0303| Qualcuna dice forte:~— Com’è brutto! Pare un prete.~Io mi fermo 278 0302| tempo di ritrovare il suo buco. Perciò, quantunque i miei 279 0305| bicchiere di vino rosso al buffet della stazione. Ma non partecipo 280 0305| burlesco e dicono:~— Com’è buffo!~Il collega, per difendermi 281 0302| miei occhi la cerchino al buio, non posso scriverle.~Però, 282 0305| un’aria di compatimento burlesco e dicono:~— Com’è buffo!~ 283 0305| vuol mettere la cosa in burletta; e racconta che anche il 284 0405| naso, spezza, un piatto; ne busca e lo mettono a piangere 285 0418| son fatto alla porta e ho bussato; stando con un piede pronto 286 0307| sua amica! Quando su la busta vedo quella calligrafia 287 0303| pochi passi, il vento mi butta il cappello sotto le ruote 288 0318| mente d’andare proprio io a buttarlo all’aria. Ed è proprio strano 289 0318| passato, che non avevo mai buttato via, molte cose. Io dovevo 290 0405| i fiaschi e le forme del cacio.~Il bambino più grande, 291 0305| ostessa inciampa in un fiasco; cade e piange. Ed ella mi guarda 292 0329| affidato a me. Bevo il terzo caffè; ma gli occhi non mi stanno 293 0311| due amanti.~Giungo fino a Calcinaia, un paesello che si riflette 294 0406| per trovare un errore di calcolo, per cui da tre mesi sono 295 0409| 9 aprile~Comincia il caldo. Io ricopio l’inventario 296 0307| su la busta vedo quella calligrafia allungata e grossa, somigliante 297 0317| legge e la ricopia subito; cambiando certe parole che non ha 298 0307| acqua invece che una. Ha cambiato la catinella vecchia e scortecciata 299 0309| alberghi. O quando qualcuno cambiava casa. Me ne ricordo tre. 300 0305| buoni e sereni, non si cambierebbero mai.~ 301 0302| domandare quel che voglio. È la cameriera.~— Mangiare — rispondo.~— 302 0303| Su l’argine del fiume, camminano a fila, in senso contrario 303 0309| con certi uomini; che, per campare, facevano di tutti i mestieri. 304 0309| camminata per via delle Càmpora.~Mi trovai in un punto così 305 0311| giù negli acquitrini del canapale!~ 306 0418| soltanto la punta di quattro candele accese sul comodino; e un 307 0311| chitarra: una voce di donna canta. È una canzone ilare. Poi 308 0316| cicale. Per i solchi lunghi cantano non so quali uccelli, e 309 0326| piena di gente allegra che cantava; e io mi sentivo anche più 310 0203| me, apre i cassetti del canterano per ricontare la biancheria 311 0316| tremolano come in estate il canto delle cicale. Per i solchi 312 0311| voce di donna canta. È una canzone ilare. Poi tace ogni cosa. 313 0317| era amico anche di qualche canzonettista, io mi stacco subito da 314 0317| perché non ti piacciano le canzonettiste e perché tu voglia subito 315 0305| amo e che non sarebbero capaci di farmi lasciare da lei. 316 0303| esterna, guardando che gente càpita nel piazzale: pochi facchini; 317 0327| e noi ci aspettiamo che capiti l’ingegnere in stazione.~ 318 0303| guardo. Quella abbassa il capo con le compagne, e si sforza 319 0311| il cuore, e portare giù a capofitto nella strada.~Povera rosa 320 0316| c’è quasi mai nessuno. Le cappelle sono chiuse da grossi cancelli 321 0306| stato derubato? Andrei dai carabinieri, mi farei restituire la 322 0303| cortiletto che appartiene alle carceri del paese; e sembra che 323 0327| ridono a crepapelle. Qualcuno carica la pipa e va a fumarla lì; 324 0303| facchini; molti barrocci carichi, con sopra un impermeabile 325 0307| meno un’ora. Anche per lei, caro signor Gradi, non è bello 326 0309| per far portare, con il carretto a mano, alla stazione, i 327 0307| anche all’ufficio, e farà carriera prima degli altri.~Intanto, 328 0306| è aperto; e c’è sopra un cartello con questa scritta:~Giulio 329 0202| Ti manderemo qualche cartolina illustrata.~Ma mia madre 330 0311| pianure, dove qualche lume casalingo è acceso.~Aspetto che il 331 0311| catena come un cane dentro il casotto di legno, è piccola; ma 332 0329| che si travolgano tra le casse; poi ridono tutti insieme. 333 0203| più curarsi di me, apre i cassetti del canterano per ricontare 334 0318| voglia di rifrugare in un cassetto; pur sapendo che non c’è 335 0309| una donna con gli occhi castagni, che avevano dentro un lume 336 0330| baciavano. È il bacio più castamente appassionato che io potessi 337 0317| E tu perché vuoi codesta castità?~— Mi sei antipatico.~— 338 0307| che una. Ha cambiato la catinella vecchia e scortecciata con 339 0305| ultima occhiata è sempre cattiva. Perché mi giudicano così 340 0302| per accostarmi a quella cattiveria che dicono indispensabile 341 0306| amicizia volentieri con il cavadenti. Come mi sono divertito 342 0306| mercoledì, ci sta un dentista a cavare i denti. Io lo faccio sapere 343 0311| verde azzurro e turchino dei cavoli; ma meno chiari delle lattughe!~ 344 0311| mano o in una foglia di cavolo.~E come gli altri salci, 345 0303| biondi e gli occhi di un celeste chiarissimo e freddo. Io 346 0303| Perché ieri sera non venne a cenare con noi? Le avevamo fatto 347 0416| non risponde all’ultimo cenno che gli mando con la mano. 348 0305| Non si può sapere!~Io, cercando di rendermelo più benigno, 349 0318| nessuna importanza: piuttosto cercano di accomodarsi a certi stati 350 0202| ella, guardando attorno, cercasse come di obbedire agli altri; 351 0309| verghe del binario, come se cercassi di comprendere quel che 352 0302| festa; e le due più grandi cercavano di farsi notare.~Quando 353 0406| punta sotto gli occhiali cerchiati d’oro.~Il silenzio aumenta. 354 0302| quantunque i miei occhi la cerchino al buio, non posso scriverle.~ 355 0316| e sopra una mezzaluna. I ceri alti quanto il quadro. Di 356 | certa 357 0203| tremito fin dentro i nervi del cervello, le faccio capire che non 358 0309| grucce al muro e stava lì a chiacchierare con certi uomini; che, per 359 0305| dei miei colleghi; e non chiacchiero.~Talvolta, coloro che vengono 360 0419| che alle altre sorelle, chiamala così. Non ho anche io il 361 0202| Quando partirò?~— Ti chiameranno, credo, per la fine del 362 0419| con nessuna ragazza, la chiameremo così. Ma potevi trovare 363 0311| turchino dei cavoli; ma meno chiari delle lattughe!~Per la mia 364 0330| mi fissa con gli occhi chiarissimi che brillano; poi sparisce 365 0303| gli occhi di un celeste chiarissimo e freddo. Io mi tolgo il 366 0305| partecipo mai ai giuochi chiassosi dei miei colleghi; e non 367 0316| quando me ne vado, girando la chiave dell’uscio, credo di chiudere 368 0419| al cimitero di Trespiano; chiedendole perdono per mia madre.~ 369 0311| dovento pazzo fino al punto di chiedermi se anche le mie mani non 370 0202| dire che amavo. Invece, chiesi:~— Quando partirò?~— Ti 371 0316| la voce come l’elemosina chiesta, e le tue scarpe non sono 372 0105| e ancora giovane, mi fa chinare la testa e piangere.~ 373 0316| chiave dell’uscio, credo di chiudere là dentro una vita più vasta 374 0416| salutarmi; qualcuno che mi chiudesse lo sportello come si fa 375 0302| della giubba la bella rosa, chiusa e dura, che mi aveva dato 376 0326| faceva tenere gli occhi chiusi. Un’altra oscurità era nel 377 0406| Suona il mezzodì; ed essi ciarlano ancora, moltiplicano e sommano. 378 0316| in estate il canto delle cicale. Per i solchi lunghi cantano 379 0318| sotto casa mia c’erano due ciechi:~uno suonava il violino 380 0203| fazzoletti devono essere cifrati perché la lavandaia non 381 0316| bene; sbaglio facilmente le cifre e non mi riesce a fare le 382 0303| del paese; e sembra che il cilindro di una macchina elettrica 383 0309| cipressi lungo i confini e in cima alle strade che portavano 384 0316| Madonna, e resta a pregare.~Le cime dei cipressi si vedono muovere, 385 0419| la mia fidanzata fino al cimitero di Trespiano; chiedendole 386 | cinque 387 0330| processato per aver preso cinquecento lire dalla cassetta della 388 | ciò 389 0311| io me ne vada di qui?~Il cipresso dell’orto, a mezzogiorno, 390 0330| mio trasloco in qualche città; a Firenze, per esempio.~ 391 0311| lattuga, dove io trovo un ciuffo di capelli. E questa volta 392 0306| entro; quegli mi crede un cliente e mi fa un inchino, dicendo 393 0305| così ristretto di buoni clienti che fa la spesa a seconda 394 0317| così?~— E tu perché vuoi codesta castità?~— Mi sei antipatico.~— 395 0316| che si chiama Némora. Il cognome non lo so. È vestita di 396 | colla 397 0318| scendere, a ondate, su per una collina di grano tutto verde.~Mi 398 0311| sforzi di conservare il tuo colore che adesso pare sangue raggrumato.~ 399 | coloro 400 0412| Allora si ode una serie di colpettini metallici, che lasciano, 401 0203| deve pettinare. È lei che comanderà sempre te.~— Credi, se le 402 0309| al mio spirito quand’egli cominci a parlare.~A certe persone, 403 0305| discorro più con i miei due commensali. Il gestore, irritato, mi 404 0303| sto per domandarmi se ho commesso qualcosa di male, i miei 405 0103| pigliare una strada meno comoda ma più seria. Un giovane 406 0418| quattro candele accese sul comodino; e un rosaio intrecciato 407 0103| diritto di fare il proprio comodo? L’amore mi occupa tutto 408 0305| suoi due figli.~I nostri compagni di mensa appartengono al 409 0330| non mi sento a mio agio in compagnia di questo spostato; che 410 0309| Sentivo ribrezzo per un compagno di scuola, un imbecille, 411 0305| Il gestore, allora, mi compare:~— E lei se ne pentirà.~ 412 0302| impreca contro la Direzione compartimentale di avergli mandato un impiegato 413 0330| vento, mi fa la stessa ,compassione dei cavalli di legno che 414 0305| guardano con un’aria di compatimento burlesco e dicono:~— Com’ 415 0317| adoprato. A cena, come per compensarmi, ha voluto che il Brilli 416 0318| inganno; e con il preciso compito di non balbettare più invece 417 0326| risentimento, perché mi fa comportare male con Attilia. Che mi 418 0318| posso capire se mi sono comportato come dovevo.~Come sarà dolce 419 0307| contento! Bravo Gradi! Si comporti bene anche all’ufficio, 420 0311| altra; con qualche ghirlanda comprata per farle abbracciare il 421 0203| allora, mentisco:~— Mi comprerà anche un paio di scarpe.~ 422 0318| ero condannato ad essere compreso soltanto da pochissime persone 423 0307| capisce che anche lei si compromette, se tollera questa tresca? 424 0307| paura che sia per farmi compromettere; ma egli, accarezzandomi 425 0330| pigliavano quella felicità che è concessa soltanto poche volte.~Facendo 426 0105| sorelle, mi convince di concorrere alle Ferrovie dello Stato. 427 0318| gli altri di me? Io ero condannato ad essere compreso soltanto 428 0318| con l’esistenza che dovevo condurre.~Questo è stato il cattivo 429 0103| l’unico mestiere che si confaccia alla mia coscienza e alla 430 0302| a letto; e, prima, devo confermare a quanti si trovano nella 431 0203| rivestire da lei?~Sto per confessare che ho mentito; e sento 432 0318| cipressi alti!~Come sarà dolce confessarsi sul punto di morte, e sentire 433 0307| e trovo tutto in ordine.~Confesso che, perciò, quando sto 434 0305| si tratti di uno scherzo confidenziale; ma il Brilli e Marcello 435 0309| frutti e i cipressi lungo i confini e in cima alle strade che 436 0419| nata, se mi prometti di non confonderti più la testa con nessuna 437 0307| resta muto e il suo viso si congestiona gradatamente fino a doventare 438 0330| c’è una grande vendita di conigli, di galline e di oche. Tutti 439 0309| lui.~E se certe persone conoscessero le tracce inestinguibili 440 0418| della sua famiglia non mi conoscevano e non sapevano nulla. Mi 441 0203| le rispondo:~— Tu non la conosci, e non puoi pensare male 442 0317| Terminata la lettera, gliela consegno. Egli la legge e la ricopia 443 0309| proprio di lui, ma delle conseguenze che ne posso derivare al 444 0202| giovane, io non ti darò il mio consenso.~Le sorelle e i fratelli 445 0311| rivederti, ti sforzi di conservare il tuo colore che adesso 446 0318| avrebbero la pretesa di essere considerati da più di quel che siano. 447 0317| ridere. Mi domanda:~— Che mi consigli tu? Devo lasciarla? Dio 448 0305| anche il vicegestore mi vuol consigliare di non rasarmi altro che 449 0311| idiota. La nostra storia consiste del resto nell’averti avuta 450 0302| Io la mesuro con la mia consueta abitudine; e, forse, non 451 0330| della luna, un poco storto e consumato da tutte quest’ore di vento, 452 0303| oro, lo prenderei per un contadino basso e tarchiato, che ha 453 0405| ho sudato fino ad ora, a contare i mattoni.~Ella piange; 454 0309| ho dovuto terminare il conteggio quindicinale, che sarà spedito 455 0311| orti che paiono fatti per contenere l’acqua che odo e non vedo, 456 0326| difeso:~— Ognuno è padrone di contenersi come vuole. Lascialo fare.~ 457 0306| Dovranno dire tutti: come siamo contenti che Leopoldo Gradi è venuto 458 0406| che può:~— Sono io.~E le contestazioni cominciano.~ ~Suona il mezzodì; 459 0317| riprende a braccetto; e continua:~— Se tu non vuoi, significa 460 0307| decide, per puntiglio, a continuare il suo metodo.~Ma preferisco 461 0202| smisero subito. Il padre continuò:~— L’obbedienza ai genitori, 462 0406| moltiplicano e sommano. Ma il conto non va bene lo stesso. L’ 463 0319| tardi se ne pente.~Non oso contraddirlo, anche perché non saprei 464 0303| camminano a fila, in senso contrario al treno, tre giovinette.~ 465 0309| quindicinale, che sarà spedito al Controllo di Torino. Il capostazione 466 0416| signora Marianna proprio per convenienza.~Salendo in treno, avrei 467 0406| alla fine, si alzano. La conversazione tra noi impiegati riattacca 468 0105| fratelli e delle sorelle, mi convince di concorrere alle Ferrovie 469 0317| un’altra parte. Se dovessi convincerlo da vero, non mi riescirebbe. 470 0329| più come gli altri, e mi convincevo di non tornare mai più. 471 0307| altri.~Intanto, la padrona, Convinta che le sarebbe impossibile 472 0303| sopra un impermeabile o una coperta rossa.~Drago, che passeggia 473 0303| Arno e tutto il paese sono coperti di nebbia; ma, sopra un~ 474 0309| scemo, che passava con il corbello pieno di trucioli su le 475 0302| sua rosa e infilarla nella cornice dello specchio.~ 476 0330| abbia alzato gli occhi.~Il corno della luna, un poco storto 477 0316| un cappuccino esce dal coro; s’inginocchia segnandosi, 478 0302| perché il peso del mio corpo è più forte di me.~Un macchinista 479 0318| imitando forse l’acqua che corre e pare immobile, tanto è 480 0203| dovrebbe pensare a rifarti il corredo, se tu sei certo che pensa 481 0303| registri sono così pieni di correzioni e di scarabocchi che io 482 0303| prenderà da Agostino, il corriere che va a Pisa.~Io lo ringrazio; 483 0309| fatto di tante strisce che corrispondono ad altrettanti giorni, mi 484 0307| si creda che anche io la corteggio. Ma, dianzi, mentre uscivo 485 0303| opprimente: l’aria entra da un cortiletto che appartiene alle carceri 486 0316| lontano da questa realtà cos’i dolce! E perché?~Sono io 487 0103| che si confaccia alla mia coscienza e alla mia superbia. Non 488 0416| prometto di non tornarci più; a costo di perdere l’impiego. Némora 489 0307| del paese, capito lì; e lo costringiamo a chiedere un’altra residenza. 490 0203| rigirarla dalla parte della costura; ma la dispregia:~— Non 491 0405| cheta; ma il gestore mi cozza il gomito, e mi dice:~— 492 0307| faccio così è perché non si creda che anche io la corteggio. 493 0202| di obbedire agli altri; credendo di far bene. Mio padre mi 494 0329| un altro.~Perché bisogna credere a quel che si pensa.~Nell’ 495 0311| storia così semplice che la crederebbero idiota. La nostra storia 496 0203| che comanderà sempre te.~— Credi, se le voglio bene, che 497 0309| È poverissima, e mi farà credito per un mese intero; e, non 498 0327| si divertono e ridono a crepapelle. Qualcuno carica la pipa 499 0305| Perché non se li lascia crescere? Sa che lei è un bel tipo? 500 0309| verniciati di rosso; e l’erba cresceva da per tutto, anche su i