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Federigo Tozzi Ricordi di un impiegato IntraText CT - Lettura del testo |
19 aprile
I genitori di Attilia non mi lascerebbero mai andare. Io sono stato una mezza giornata intera accanto ad Attilia; che verranno a portare via stasera. Come passa il tempo!
Prima, sono tornato un poco a casa mia; e ho detto a mia madre:
— Se non hai scelto già il nome, la devi chiamare Attilia.
— Non mi piace. E perché hai pensato a questo nome?
La verità non gliela voglio dire, perché sarei sicuro che non glielo metterebbe; ma, lì per lì, le invento:
— L’ho pensato in treno. Se vuoi che le voglia più bene che alle altre sorelle, chiamala così. Non ho anche io il diritto di scegliere il nome a una mia sorella?
— Giacché tu sei tornato a Firenze per vederla appena nata, se mi prometti di non confonderti più la testa con nessuna ragazza, la chiameremo così. Ma potevi trovare un nome che mi piacesse di più!
E sono andato ad accompagnare la mia fidanzata fino al cimitero di Trespiano; chiedendole perdono per mia madre.